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Rovigo, invia marijuana all’amico per posta, ma per sbaglio arriva a un’anziana che chiama la Polizia

Aveva inviato della marijuana a un amico tramite posta, ma la busta è stata consegnata per sbaglio a un’anziana di Rovigo che ha chiamato la Polizia. Gli agenti sono riusciti a risalire all’ignaro mittente che per rendersi irriconoscibile aveva firmato la lettera inviata utilizzando l’anagramma del suo nome.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Una storia decisamente singolare che inizia con una signora anziana che trova nella casella postale una bustina contenente della marijuana. Dopo aver osservato a lungo la lettera allegata, ha deciso di chiamare la Polizia per capire come la marijuana possa essere stata inviata proprio a lei. Se all'inizio i poliziotti non riuscivano a spiegarsi l'accaduto, alla fine un'intuizione ha portato alla facile risoluzione del caso singolare.

Il nome sulla busta da lettere, infatti, non era altro che un anagramma. Il mittente aveva pensato di rendersi irriconoscibile usando un anagramma ma di fatto aveva fornito l'identità reale dell'anziana. La busta contenente lo stupefacente era stata inviata presso la ditta nella quale aveva lavorato un amico. Il giovane, però non era più impiegato nell'azienda da diverso tempo e la missiva quindi aveva dovuto fare ritorno al mittente. L'anagramma scritto sulla busta aveva portato il postino a consegnare la missiva direttamente a casa dell'ignara anziana. Gli agenzi della Polizia di Rovigo sono quindi riusciti a risalire a un 25enne residente nella stessa zona dove vive la donna. Il giovane è stato rintracciato e denunciato.

A rendere nota la vicenda sui social, il profilo Facebook della Polizia di Stato utile a ricevere segnalazioni da parte degli utenti. Il post è comparso infatti sulla pagina "Agente Lisa" e ha suscitato l'ilarità dei lettori ma anche un ampio dibattito sulla legalizzazione della marijuana. In tantissimi, invece, si sono limitati a mostrare la propria incredulità davanti alla vicenda. "Non capita tutti i giorni che qualcuno sia così intelligente da firmarsi con l'anagramma – scrive un utente – così come non capita quasi mai di essere così sfortunati da fornire inconsapevolmente le generalità della persona che ti denuncerà".

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