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Rovereto: si finge coetaneo sui social e abusa della figlia 16enne della compagna

L’uomo, approfittando dell’assenza della compagna per lavoro, avrebbe circuito la ragazzina prima convincendola a scambiare foto intime e infine ne avrebbe abusato sessualmente. Non solo, il 36enne è anche accusato di aver cercato di adescare una amichetta della 16enne con la quale era entrato in contatto sempre sui social.
A cura di Antonio Palma
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Violenza sessuale su minori e favoreggiamento della prostituzione minorile, sono questi i pesantissimi reati di cui deve rispondere un uomo di 36 anni arrestato dai carabinieri di Rovereto, nella provincia autonoma di Trento, con l’accusa di aver violentato la figlia 16enne della sua compagnia e tentato di adescare l’amichetta della ragazzina. La delicata indagine, condotta dai militari in collaborazione con la polizia postale, è stata avviata a seguito della denuncia della stessa madre della vittima dopo aver scoperto quando accadeva tra le mura domestiche.

I fatti contestati al trentaseienne infatti risalgono al periodo del lockdown covid quando minore e adulto erano stati costretti a una lunga convivenza forzata in casa. L’uomo, approfittando dell’assenza della compagna per lavoro, avrebbe circuito la ragazzina prima convincendola a scambiare foto intime e infine ne avrebbe abusato sessualmente. Secondo i carabinieri, l’uomo avrebbe circuito la ragazzina spacciandosi per un coetaneo sui social. Dopo averne carpito la fiducia, ha iniziato uno scambio di foto intime e infine si è rivelato alla ragazza dal vivo e, facendo leva sulla sua fragilità emotiva, ne ha abusato.

Non solo, il 36enne è anche accusato di aver cercato di adescare una amichetta della 16enne con la quale era entrato in contatto sempre sui social. In questo caso l’uomo avrebbe cercato di convincere l’altra minore a inviargli foto intime in cambio della promessa di denaro, proposta che la giovane vittima ha rifiutato. Da qui l’accusa di favoreggiamento della prostituzione minorile.

Durante le perquisizioni a suo carico, gli investigatori hanno sequestrato diversi dispositivi informatici in suo possesso e dai successivi accertamenti tecnici hanno rivenuto le immagini a sfondo sessuale scambiate con la minore e altre foto dal contenuto pedo-pornografico, che hanno confermato il racconto della minore. Per il 36enne quindi è scattato il provvedimento di custodia cautelare in carcere firmato dal gip su richiesta della Procura di Trento.

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