Riunioni, fioretti e pause caffè: così i Cardinali a San Pietro si preparano al Conclave

Poche parole con i giornalisti intorno San Pietro, qualche battuta, riferimenti generali ma senza entrare troppo nei dettagli di ciò che a partire da mercoledì prossimo succederà all’interno della Cappella Sistina, dove inizierà il Conclave che porterà a eleggere un nuovo Papa dopo la morte di Francesco.
È così che i tanti cardinali – tra elettori e non – che da giorni si riuniscono nelle Congregazioni generali si stanno preparando all’appuntamento al via il 7 maggio. "Buon Primo Maggio!", si è limitato a dire ieri – “affrontando” i giornalisti – il cardinale Matteo Zuppi, tra l’altro indicato come uno dei papabili. "Pensiamo alle vittime del lavoro", ha detto Zuppi, senza quindi parlare di Conclave.
Oggi, Festa dei lavoratori, non si terranno Congregazioni generali dei cardinali, mentre è prevista nel pomeriggio la messa dei Novendiali. La prossima congregazione sarà domani, venerdì 2 maggio alle ore 9. Al termine dell’incontro di ieri – la settima congregazione generale in vista del Conclave – la Santa Sede ha fatto sapere che erano 181 i cardinali presenti. Di questi, 124 sono cardinali elettori (cioè cardinali che non hanno ancora compiuto 80 anni), ciò vuol dire che mancano all'appello ancora 9 elettori (sono in tutto 133, togliendo i due che non parteciperanno per motivi di salute). Sempre ieri i cardinali hanno confermato che tutti i porporati elettori hanno diritto a entrare in Conclave, superando di fatto il tetto dei 120.

Ma intanto, al di là degli appuntamenti ufficiali di cui poi riceviamo comunicati dettagliati, che aria si respira in questi giorni di attesa tra le mura vaticane? Lo abbiamo chiesto proprio ad alcuni dei cardinali chiamati poi a votare il nuovo Pontefice: "Speriamo che lo Spirito Santo scenda sui cardinali e facciano una bella scelta", dice Piero Marini, maestro emerito per le Celebrazioni Liturgiche Pontificie, ricordando che ogni Papa è diverso dall’altro e non si cerca "una fotocopia di Bergoglio".
C’è chi non dice nulla, perché ha fatto il fioretto di non parlare coi giornalisti, chi racconta anche ciò che succede nelle pause caffè e cena, coi cardinali che si incontrano nei ristoranti romani, sostenendo che però no, in queste occasioni non si parla di chi si andrà poi a votare in Cappella Sistina.

Ma com’è entrare per la prima volta sotto gli affreschi di Michelangelo per un Conclave? Risponde a Fanpage.it Angelo Bagnasco: "Tutto quello che lei immagina è vero, vale a dire il senso di tremore, di grande responsabilità, c'è la consapevolezza di una responsabilità grande che è la scelta di un Pontefice”.
Video di Marco Billeci