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Richiami e ritiri di prodotti alimentari

Rischio salmonella, ritirati in Italia Kinder Sorpresa Maxi Puffi e Miraculous: “Non consumateli”

Il Ministero della Salute ha annunciato il ritiro di lotti di Kinder Sorpresa Maxi “Puffi” e “Miraculous” e Kinder Sorpresa T6 “Pulcini” per rischio presenza di salmonella: “Non consumateli”.
A cura di Ida Artiaco
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Il Ministero della Salute, con un avviso pubblicato sul proprio sito internet lo scorso 8 aprile, ha fatto sapere che sono stati ritirati dal mercato italiano Kinder Sorpresa Maxi "Puffi" e "Miraculous" per rischio salmonella. Il ritiro del prodotto, realizzato da Ferrero Ardennes S.A. nello stabilimento Rue Pietro Ferrero ad Arlon, in Belgio, riguarda tutti i lotti di produzione fino L098L, come si legge sul documento, in cui si precisa che "se avete acquistato questo prodotto non consumatelo. Contattate il Servizio Consumatori Ferrero 800 90 96 90". Per quanto riguarda il termine minimo di conservazione, si intendono tutte le date fino al 21 agosto 2022.

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Non solo. Il richiamo è stato esteso anche ai Kinder Sorpresa T6 "Pulcini", appartenenti a tutti i lotti fino L098L e tutti i termini minimi di conservazione fino al 21/08/2022. I ritiri sono stati pubblicati anche dai supermercati Bennet, Gros Cidac, Lidl, Penny Market, Unes, Carrefour, Sigma. L’azienda in un comunicato ha precisato che i formati delle uova di Pasqua Kinder GranSorpresa venduti sul mercato italiano non sono coinvolti dal dal richiamo, perché prodotti in Italia ad Alba (in Italia).

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Già nei giorni scorsi in Italia erano stati già ritirati alcuni prodotti Kinder. Si trattava di diversi lotti di Kinder Schoko-Bons che arrivavano dallo stabilimento di Arlon, Belgio, che è stato chiuso l'8 aprile dopo che erano stati segnalati casi di salmonella in Paesi del Nord Europa oltre che in Irlanda e in Inghilterra, da dove è partita l'allerta: secondo quanto riporta la BBC qui sono stati registrati 63 casi di salmonellosi, la maggior parte dei quali si è verificata in bambini di età inferiore ai sei anni. "Ferrero riconosce che ci siano state inefficienze interne che hanno creato ritardi nei richiami e nella condivisione delle informazioni. Questo ha impattato sulla rapidità e efficacia delle indagini", era stato il commento dell'azienda. Lo stabilimento riaprirà una volta che verrà certificato dalle autorità.

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