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Ricercato da 3 anni posta un selfie su Facebook: i carabinieri lo vedono e vanno ad arrestarlo

Scatta un selfie sui social, poi lo cancella ma è troppo tardi: latitante ricercato da tre anni trovato in Belgio, deve scontare oltre cinque anni di carcere.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Immagine di repertorio.
Immagine di repertorio.

Si era scattato una foto e l'aveva messa sui social, salvo poi rimuoverla dopo poche ore: ma tanto è bastato ai carabinieri di Laurino per riconoscerlo e, partendo da un particolare, rintracciarlo ed arrestarlo dopo tre anni di latitanza. L'uomo deve scontare infatti una pena di oltre cinque anni di reclusione per vari reati, tra cui rapina, ricettazione e truffa, tutti commessi nelle provincie di Campobasso e Chieti tra il 2010 ed il 2018.

Si tratta di un 47enne che, poco dopo la condanna inflittagli tre anni fa, fece perdere le proprie tracce, sparendo nel nulla. Le ricerche però non si sono mai interrotte, e le forze dell'ordine avevano diramato un mandato di cattura in tutta Europa nei suoi confronti. Lui, nel frattempo, si nascondeva in una cittadina del Belgio: Tournai, a pochi chilometri dal confine con la Francia, nella provincia dell'Hainaut, in Vallonia. Lì si era "rifatto" una vita sotto falso nome, aprendo anche un ristorante che aveva chiamato Rotello, come il nome del suo paese molisano d'origine.

Ma a tradirlo è stato uno scatto sui social: il suo volto, ben riconoscibile, è rimasto online per qualche ora, prima che pensasse bene di cancellarlo. Non è bastato però: i carabinieri lo aveva riconosciuto e, grazie ad un particolare, è riuscita anche a rintracciarlo. Alle sue spalle, infatti, si vedeva la celebre Passerelle de l'Arche, tra l'altro ben identificabile anche perché si vedeva il cartello con il nome. A quel punto è bastata una semplice ricerca su internet per capire in quale città si trovasse: Tournai, antico castrum romano di cui porta ancora il nome (Tornacum), diventato uno dei grandi centri culturali e località turistiche dell'intero Belgio. E così è bastato segnalare il tutto ai colleghi franco-belgi, che hanno provveduto alla sua cattura. L'uomo si trova ora in un carcere vallone, in attesa dell'estradizione in Italia dove lo attendono oltre cinque anni di reclusione ancora da scontare.

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