Riccardo Branchini scomparso, la mamma: “Ancora sogno la sua auto vuota. Gli ultimi avvistamenti a Zurigo”

Sono trascorsi ormai 10 mesi dalla notte del 12 ottobre 2024, quando Riccardo Branchini è salito in auto e ha raggiunto il parcheggio nei pressi della diga del Furlo, facendo poi perdere ogni sua traccia. Dal giorno del ritrovamento dei documenti di Riccardo, ormai 20enne, nell'auto di famiglia, poco altro sembra essersi mosso. La Procura continua le indagini ma mantiene il massimo riserbo sui risultati delle analisi effettuate sui dispositivi elettronici del ragazzo e sul contenuto della lettera scritta a mano prima di sparire.
Allo stato dei fatti, l'attività di indagine sembra suggerire che Riccardo sia vivo, probabilmente in qualche città europea. "Questa è la mia speranza, ma la paura della diga del Furlo c'è sempre – ha raccontato a Fanpage.it la mamma, Federica Pambianchi -. Una volta amavo quella diga, ci vivo da sempre. Oggi invece la odio". È qui infatti che è stata rinvenuta l'automobile usata da Riccardo per allontanarsi da casa. Nell'abitacolo vi erano i suoi documenti e alcuni vestiti.
"Continuo a sognare quell'auto, il momento in cui è stata ritrovata con tutte le sue cose dentro. Mi dicono di avere fiducia perché Riccardo è vivo, che l'attività di indagine porta in quella direzione, ma la paura c'è sempre".

Quest'estate Federica Pambianchi l'ha passata a casa, in attesa di segnalazioni relative ad avvistamenti. "Ci sono stati diversi tentativi di truffa, purtroppo, e anche avvistamenti non corredati da foto. Sono contenta invece che le persone continuino a starci accanto, a diffondere le foto di Riccardo. Alcune di loro hanno diffuso i manifesti anche all'estero durante le vacanze. Di questo sono molto grata" ha spiegato a Fanpage.it.
Cosa hanno restituito le indagini sui dispositivi elettronici di Riccardo?
Sappiamo che ha effettuato delle ricerche su lavori con vitto e alloggio in diverse città europee. Sul cellulare ci sono alcuni messaggi cancellati, ma le autorità sono riuscite a risalire al loro contenuto. Faceva ricerche per andare all'estero, tanti hotel e alloggi. Il giorno della scomparsa ha visualizzato la pagina di un FlixBus in partenza da Pesaro con destinazione finale a Bologna. Non risultano però biglietti acquistati.

Tra le città oggetto di ricerca c'erano anche Dublino e Berlino, due posti in cui Riccardo era già stato.
Sì, esatto, ma risultavano tantissime città europee come Copenhagen e Londra. Potrebbe essere andato all'estero senza documenti, anche se lavorare sarebbe stato complicato. Penso che possa aver ottenuto dei documenti falsi, non escludo nulla, neanche che sia rimasto in Italia. Le segnalazioni fanno pensare a una meta estera.
Da dove arrivano le ultime segnalazioni?
Molte da Zurigo, dove un signore dice di averlo visto dormire per giorni nei pressi di una fermata di un autobus. Un'altra persona ha detto di averlo visto aspettare il bus, sempre a Zurigo. Mi ha mandato anche una foto. Il viso non si vede chiaramente, ma la corporatura è molto simile a quella di mio figlio. Purtroppo non avendo mai ricevuto un'immagine chiara del suo volto, mi è difficile riporre le mie speranze in quegli avvistamenti. Cerco sempre di non illudermi.
Durante l'estate alcune persone mi hanno detto di averlo visto in Italia o in giro per l'Europa, ma non hanno mai mandato foto. Una donna mi ha anche scritto su Facebook dicendomi che Riccardo lavorava con lei, ma poi mi ha bloccato. Per ora ho consegnato i messaggi ai carabinieri.

Dalle segnalazioni però sembra che Riccardo sia vivo, se fosse confermato sarebbe una bella notizia.
Non voglio illudermi perché vorrei avere davanti una foto che mi confermi al 100% che la persona avvistata è proprio mio figlio. Mia sorella adesso lavora all'estero ed è capitato più volte che mi dicesse di aver visto ragazzi molto somiglianti a Riccardo, anche per questo cerco di tenere i piedi per terra.
Ogni volta che arriva una segnalazione per me è un colpo al cuore, ma quando vedo foto poco chiare o capisco che quello nell'immagine non è mio figlio, sprofondo nel dolore.
Riccardo potrebbe aver compiuto un atto inconsulto?
Non escludo nulla purtroppo. La mia speranza è riposta nell'attività informatica dei giorni prima della scomparsa, ma la paura che sia nella diga del Furlo c'è sempre purtroppo. Ho provato anche a ricostruire il suo percorso con il sistema satellitare dell'auto, ma è emerso solo che, prima di arrivare nel luogo dove abbiamo ritrovato la vettura, è stato per circa 30 minuti fermo in un altro parcheggio situato poco lontano con il quadrante acceso.
Perché Riccardo avrebbe dovuto raggiungere un Paese straniero senza dire nulla alla famiglia?
È sempre stato un ragazzo con un grande desiderio di indipendenza. Voleva andare a vivere da solo appena trovato un lavoro stabile, io avevo appoggiato la sua scelta. Aveva deciso di iniziare a lavorare come informatico dopo il diploma, non voleva neppure iscriversi all'Università e io sapevo che avrebbe dovuto decidere lui. Non riesco a capire perché allontanarsi senza dire niente. Potrebbe esserci di mezzo una fuga per nascondersi da qualcuno o qualcosa.

Tipo?
Non saprei. Riccardo è molto riservato e intelligente, se è in un Paese straniero deve aver pensato di avere ottimi motivi per "scappare".
Non le ha mai detto nulla a riguardo?
Nell'ultimo periodo era molto nervoso, poi l'ho visto poco perché ha viaggiato tra Irlanda e Germania. Lo sentivo durante le vacanze, ma mi diceva che andava tutto bene e io, sapendo che era con gli amici, non ho avuto motivo di non credergli. Quando è tornato era teso e ho provato a parlargli, ma lui mi ha detto solo di essere stanco. Mi disse: ‘Questo viaggio mi ha stravolto fisicamente'. Riccardo, come dicevo, è sempre stato riservato e silenzioso, tendeva a non confidarsi su alcune cose della sua vita privata.
Di solito viveva nella sua stanza. Avevo anche provato a confrontarmi con altre mamme sull'argomento, ma loro mi avevano rassicurato dicendomi che anche i loro figli erano così. So che è timido, ma non lo avevo mai visto arrabbiato come negli ultimi mesi prima della scomparsa.
Lei ha sempre ipotizzato che durante i suoi viaggi possa essergli successo qualcosa.
Durante il viaggio in Irlanda c'erano stati dei problemi, questo lo so per certo perché lo disse alla cugina, anche se poi non ha mai avuto modo di spiegarle nel dettaglio cosa fosse accaduto. Gli amici dicono che si era sentito messo da parte e che loro avevano provato a rassicurarlo.
Durante il soggiorno a Berlino, Riccardo si era allontanato per 4 ore. Questo l'ho saputo solo dopo la sua scomparsa da alcuni amici. Quella sera erano andati in discoteca ma mio figlio aveva deciso di fare una passeggiata per la città. Durante quelle ore aveva scritto agli amici, ma era tornato in albergo a piedi. Non so se in quel frangente sia successo qualcosa o se si è convinto di non essere importante.
Riccardo si era appena diplomato, aveva appena "cambiato vita" passando a una realtà più adulta. Aveva iniziato uno stage in un'azienda come informatico mentre gli amici avevano scelto di andare all'Università. Potrebbe essersi sentito perso e solo?
Non lo escludo, anche se diceva di trovarsi bene al lavoro. Doveva ancora prendere la patente, io lo accompagnavo tutte le volte che potevo ma alcune volte lo zio lo riportava a casa. Quest'aspetto magari era stancante, ma lui sembrava contento del lavoro, quindi tendo ad escludere che possa averlo spinto ad allontanarsi. Ha sempre voluto lavorare nell'informatica, fin da quando era piccolo, e in un certo senso stava realizzando il suo sogno. Io in ogni caso gli ho sempre detto che l'avrei sostenuto in ogni caso, anche se un giorno avesse deciso di iscriversi all'Università.
Tra gli oggetti ritrovati dopo la scomparsa c'è anche un biglietto con su scritto: "Buona vita". A chi era indirizzato?
Al suo migliore amico, ma lui non ha idea di cosa voglia dire. Potrebbe essere un augurio, un saluto, ma potrebbe anche voler dire "vai a quel paese". Quando ha visto questo biglietto, l'amico mi ha subito informata, mi ha detto di portarlo ai Carabinieri. Non so se c'è stata una lite, ma lui dice di non sapere il perché di quel biglietto. Avrei voluto essere al corrente di tutte queste cose prima, perché avrei agito diversamente, anche pensando al supporto di uno psicologo.
Lei prima parlava della diga del Furlo e della paura che Riccardo possa essere lì. La diga avrebbe dovuto essere sfangata quest'anno e c'era la speranza di poter cercare sul fondale.
Lo sfangamento, che era dovuto ad altre problematiche, è stato rimandato al 2026. È dal 2023 che se ne parla, ma non è ancora stato fatto. Mi è dispiaciuto molto perché per me era importante, ma dovremo aspettare ancora. Ovviamente tutto questo ci fa vivere con un'angoscia ancora maggiore.
Vivo nei pressi di quella diga da tanti anni e una volta l'amavo, ora la odio. Continuo a sognare la macchina con i documenti di Riccardo al suo interno. Vedere gli oggetti del tuo unico figlio, della cosa più bella e importante che hai, in un'auto abbandonata è una sensazione indescrivibile.

Voi familiari non avete mai letto la lettera scritta da Riccardo prima di sparire?
No, è ancora sotto sequestro della Procura insieme alle cose che erano in macchina. Mia nipote ha potuto leggere solo le ultime frasi prima di consegnare il foglio ai carabinieri, c'era scritto: "Con o senza di me, Riccardo Branchini". La Procura avrà i suoi motivi per mantenere riserbo su quella lettera, avrà le sue piste e le sue teorie. Immagino che sapremo tutto a tempo debito.
Cosa pensa dei post che Riccardo aveva pubblicato su TikTok?
Non erano da lui, di solito condivideva contenuti legati alla politica, argomento del quale era molto appassionato. I post legati al suo stato d'animo e alla solitudine erano recenti, degli ultimi giorni prima della scomparsa. Se avessi saputo usare quel social, probabilmente li avrei cercati prima.
A ottobre sarà un anno dalla scomparsa di Riccardo. Per come lo conosce, è possibile che non vi abbia cercato per tutto questo tempo?
Riccardo ha sempre avuto un grande desiderio di indipendenza, a volte quando usciva e gli scrivevo non rispondeva ai miei messaggi, però un anno intero senza chiamare o farsi sentire mi sembra troppo. Lui è molto legato alla nonna, per esempio, e sa che sta soffrendo tantissimo. Conoscendolo, mi sembra strano che non ci abbia pensato.
Vuole rivolgergli un appello?
Vorrei dirgli che qualunque cosa sia accaduta e qualunque sia la sua decisione, noi la rispetteremmo. Vorremmo solo avere sue notizie, sapere che sta bene, sentirlo di tanto in tanto. Se invece avesse bisogno di qualcosa, può chiederci aiuto. Se posso, vorrei aggiungere altre due cose.
Prego
Vorrei chiedere a chiunque avesse informazioni di far arrivare segnalazioni corredate da foto. Sono molto importanti, spesso le persone ci dicono che hanno paura di fotografare per via di possibili denunce dagli interessati, ma oggi fare uno scatto senza essere visti è facile, perché si fotografa qualsiasi cosa. Per contestualizzare una segnalazione è importante che ci arrivino anche immagini chiare.
Con altre mamme di ragazzi scomparsi terremo una manifestazione il 4 ottobre a Roma. Ancora non sappiamo dove, ma informeremo tutti tramite i canali social. Con me ci saranno anche il Comitato Scientifico Persone Scomparse, e le mamme di Michael Frison, Alessandro Venturelli e Giacomo Solinas.