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Revenge porn, l’amante di un ex calciatore del Sassuolo si vendica inviando il filmino alla famiglia

Ancora un caso di revenge porn in Italia: stavolta però è una donna a vendicarsi di un uomo. Si tratta dell’amante di un ex calciatore del Sassuolo, che all’epoca dei fatti aveva già una famiglia. La ragazza di venticinque anni ha filmato uno degli incontri con il giocatore con la telecamera del cellulare, poi lo ha inviato agli amici e alla famiglia dell’uomo.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Si torna a parlare di un ricatto fondato su materiale pornografico con la vittima protagonista. Questa volta, però, il caso non riguarda una donna colpita e danneggiata da un uomo, ma il contrario, e il ragazzo in questione è un ex calciatore del Sassuolo. Il nome del reato ormai lo conosciamo bene: revenge porn, ovvero la vendetta o ricatto che avviene tramite la diffusione di immagini e video di natura intima e privata attraverso il web. Secondo quanto riportato da mezzi di informazione a Modena, una ragazza di venticinque anni ora rischia di affrontare un processo con questa ipotesi di reato, appunto il revenge porn, prevista dal cosiddetto Codice Rosso.

Il caso per cui la giovane donna è indagata risale all'estate del 2019, quando, secondo quanto ricostruito dalla procura modenese, dopo la fine della relazione tra la venticinquenne e il calciatore di Serie A sarebbe scattata la vendetta della ragazza. L'uomo all'epoca della storia con la giovane aveva già famiglia, moglie e figli, e giocava come calciatore professionista nel Sassuolo Calcio in Serie A, oggi invece ha cambiato squadra, ma milita ancora nel massimo campionato di calcio italiano.

Uno degli incontri intimi tra il calciatore e l'amante sarebbe infatti stato ripreso con la telecamera del cellulare dalla donna, che poi avrebbe diffuso il video a parenti e amici del calciatore del Sassuolo. La donna attualmente vive all'estero e, una volta rientrata in Italia, è stata denunciata. Inoltre la polizia ha provveduto prontamente a sequestrarle il telefono cellulare. Ieri in tribunale a Modena si sarebbe dovuta svolgere l'udienza preliminare, ma è stata rinviata perché è stato impossibile rintracciare la giovane donna indagata.

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