Renzi: “60 milioni di italiani sono agli arresti domiciliari”
"È evidente che tante cose non hanno funzionato, ma adesso abbiamo 60 milioni di italiani agli arresti domiciliari. Questa gestione va regolamentata in modo più efficace". Non perde occasione di polemizzare il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, intervenendo alla trasmissione Piazzapulita, di Corrado Formigli, su La7. L'ex Presidente del Consiglio ha aggiunto: "La situazione è molto complicata, dobbiamo essere seri e ragionevoli, abbiamo un quadro complicatissimo. Nel mezzo c'è il problema oggettivo che il coronavirus è stata una carneficina ma c'è anche un aspetto economico". Renzi ha ricordato di essere sempre stato dell'avviso che occorresse anticipare la ripartenza. "Ho sempre pensato che si dovesse dare un meccanismo molto semplice", cioè dare opportunità di ripartenza "a chi rispetta le regole", a prescindere dal codice Ateco, ha aggiunto in proposito.
"Chi rispetta le regole, indipendentemente dal codice Ateco può partire", ha dichiarato Renzi. "La situazione è molto complicata. Su di noi è arrivato uno tsunami che ha fatto 26.500 morti ufficiali, ma sicuramente sono di più. Quando diciamo che bisogna ripartire è perché se non si riparte oggi, i competitor di altri paesi ne potrebbero guadagnare". L'ex premier, leader di un partito che esprime due ministri del governo Conte, ha insistito sul fatto che non ci sarebbe un piano chiaro per la ripartenza, poi ha espresso solidarietà ai tanti sindaci, "che da due mesi vivono in comune". Secondo il senatore la gestione del lockdown sarebbe stata molto discutibile: "Abbiamo visto elicotteri rincorrere i runner, ma non è così che si riparte. In questo caos mondiale gli altri paesi si stanno riorganizzando. Ci sono troppe task force e poche strategie", ha concluso polemicamente.