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Rende, operaio di 45 anni muore colpito da un montacarichi: addio a Vittorio Spadafora

Stava lavorando all’installazione di un condizionatore quando un montacarichi è precipitato dal balcone colpendolo sulla testa. Per l’operaio non c’è stato nulla da fare nonostante l’intervento tempestivo del 118. Intanto i carabinieri indagano sulle cause dell’incidente.
A cura di Gabriella Mazzeo
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È andato a lavorare e quel turno è stato per lui fatale. Vittorio Spadafora, operaio quarantacinquenne di Cosenza, è morto sul colpo in seguito a un terribile incidente avvenuto mentre stava svolgendo la sua mansione di operaio. Per Spadafora si trattava di una mattina come tante altre sul posto di lavoro. Questa volta era occupato nell'installazione di un condizionatore in una villetta situata in via Marconi, nel comune di Rende. Un'attività che non era certamente nuova al quarantacinquenne. Secondo le prime ricostruzioni dell'accaduto, però, mentre l'operaio si trovava nel giardino dell'abitazione per ultimare il suo lavoro, da un balcone sarebbe precipitato un montacarichi che lo ha colpito sulla testa.

Il 118 è accorso tempestivamente per i soccorsi, ma non ha potuto far altro che constatare il decesso dell'operaio quarantacinquenne, avvenuto subito dopo il violento urto. Delle dinamiche dell'incidente, ancora non del tutto chiare, si stanno attualmente occupando i carabinieri della compagnia di Rende. Indagano insieme a loro anche gli uomini del Nucleo Tutela Lavoro e il Magistrato di turno.

Non è ancora stato accertato se Spadafora fosse un dipendente di una ditta o se si trovasse nel comune in provincia di Catanzaro per lavorare autonomamente all'installazione. Sono questi i dettagli sui quali si stanno attualmente concentrando le forze dell'ordine per chiarire quanto successo in queste ore. Sui social, nel frattempo, l'intera cittadina calabrese sta manifestando il proprio cordoglio per quanto accaduto al giovane operaio.

Ogni anno si verificano in Italia oltre 1.000.000 incidenti sul lavoro con conseguenze che provocano quasi 25.000 invalidità permanenti e più di 1.200 morti. Ciò equivale a dire che ogni giorno muoiono tre persone durante il proprio turno. Il lieve calo degli ultimi anni non è di conforto, poiché è dovuto alla crisi occupazionale nei settori tradizionalmente più a rischio (tra questi metalmeccanica e l'edilizia).

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