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Omicidio Saman Abbas

Reggio Emilia, Saman scomparsa dopo essersi opposta al matrimonio combinato: in un video tre famigliari con la pala

Saman si era opposta al matrimonio combinato che i genitori avevano organizzato per lei in Pakistan. La 18enne aveva denunciato i familiari ed era stata ospitata in una struttura protetta del Bolognese. Nel mese di aprile aveva deciso di tornare a casa. Da allora non si hanno più sue notizie: le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona aprono ora la pista dell’omicidio.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Saman Habbas
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C'è un video a rafforzare l'ipotesi dell'omicidio di Saman Habbas, la giovane di 18 anni scomparsa a Novellara da ormai un mese dopo essersi opposta a un matrimonio combinato. La ragazza si era ribellata all'unione che i genitori volevano imporle con un uomo di origine pachistana. Li aveva denunciati ed era finita in una casa protetta del Bolognese. Lo scorso aprile, però, aveva fatto ritorno a casa. Il 29 aprile le telecamere di sorveglianza della zona immortalano tre persone che portano con sé due pale, un secchio e un sacco della spazzatura. Si dirigono verso i campi dell'azienda agricola della famiglia di Saman. I tre compaiono nuovamente nelle immagini delle telecamere alle 21.50, due ore e mezza dopo la prima apparizione. I cani molecolari dei carabinieri hanno iniziato questa mattina a setacciare le campagne della zona, alla ricerca di un corpo. 

Il padre e la madre di Saman sono scomparsi i primi giorni di maggio, senza avvertire nessuno. A dirlo è il titolare dell'azienda dove il padre della 18enne lavorava. Sono tornati in Pakistan per assistere un parente che sta male, dicono poco dopo. Una settimana dopo si allontanano anche gli altri componenti della famiglia: zio, cugini e il fratello minore della ragazza.

Il matrimonio combinato e la denuncia

Nel dicembre del 2020 Saman aveva scoperto che i suoi genitori avevano comprato dei biglietti aerei per il Pakistan. Lei ancora non aveva compiuto 18 anni, ma li avrebbe fatti a breve. Capisce quindi che hanno organizzato per lei un matrimonio combinato. Si mette all'opera: chiede aiuto ai servizi sociali che già la conoscevano dall'estate precedente, quando era fuggita di casa per poi fare ritorno. I volontari le trovano un posto in una comunità protetta. L'11 aprile però sceglie di tornare dai familiari. Il perché non si sa. Il 5 maggio i carabinieri cercano la giovane a casa dei genitori dopo aver raccolto la denuncia esposta settimane prima. Lei però non c'è e i familiari neppure. Gli agenti hanno pensato quindi che sia stata portata in Pakistan come da piano, ma secondo gli accertamenti effettuati non risultano voli a nome della ragazza. Solo le indagini successive hanno consentito di indagare prima sull'ipotesi di rapimento e ora su quella di omicidio.

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