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Ravenna, stupra la sua educatrice in un centro di recupero per minori: arrestato un giovane

Quando l’educatrice si è presentata al pronto soccorso denunciando la violenza di un minorenne da lei seguito, i medici hanno subito individuato i segni della violenza sul suo corpo. Il ragazzo arrestato nel ravennate avrebbe infatti violentato l’operatrice durante la notte, trascinandola nella propria stanza e violentandola con brutalità. La donna è riuscita a chiedere aiuto soltanto il mattino dopo, quando il giovane l’ha lasciata andare.
A cura di Gabriella Mazzeo
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L'accusa è quella di aver stuprato un'educatrice in un centro per minori. I carabinieri hanno arrestato in provincia di Ravenna un minorenne ospite della struttura per via di una misura restrittiva applicata in seguito a guai pregressi con la giustizia che il ragazzo aveva collezionato. Secondo le prime ricostruzioni, l'educatrice è stata trascinata nella stanza del ragazzo che poi l'avrebbe violentata a più riprese. La donna è riuscita a chiedere aiuto soltanto quando lui si è allontanato, lasciandola sola nella stanza.

Dopo le accuse mosse dall'educatrice, il ragazzo è stato portato nel carcere minorile bolognese del Pratello, in attesa di convalida. La donna ha provato più volte di scappare dal suo aggressore, ma non ci è mai riuscita prima del mattino del giorno dopo, quando il ragazzo l'ha lasciata andare. A quel punto, si è precipitata subito al pronto soccorso, denunciando quanto accaduto. I medici hanno subito notato che la donna era ancora visibilmente scossa e sono riusciti subito a rintracciare i segni di una violenza. Il ragazzo non ha smentito lo stupro davanti alle autorità, ma in un secondo momento ha affermato che la donna sarebbe stata consenziente. Le forze dell'ordine stanno proseguendo ancora le indagini, decisi a chiarire in maniera definitiva ogni aspetto della vicenda.

L'operatrice di una struttura adibita al recupero di giovani con reati alle spalle ha dichiarato che la violenza si sarebbe consumata di notte. Il ragazzo l'avrebbe trascinata nella sua stanza con la forza e poi l'avrebbe costretta a rimanere, abusando di lei più volte. Ai medici non è servito molto tempo per individuare la violenza: i segni lasciati dalla brutalità del ragazzo erano visibili anche senza ricorrere ad accertamenti più specifici. Il personale del pronto soccorso ha descritto infatti ferite di una rara brutalità.

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