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Ravenna, dimesso il bimbo ricoverato per salmonella: analisi sull’ovetto Kinder che aveva mangiato

Le analisi su uno degli ovetti Kinder della confezione consumata dal bambino ricoverato per salmonella a Ravenna chiariranno se vi è un legame così come accaduto in diversi paesi del Nord Europa.
A cura di Chiara Ammendola
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Sono in corso le analisi sull'ovetto di cioccolata che il bambino di 12 anni, ricoverato all'ospedale di Ravenna per salmonella, ha ingerito prima di sentirsi male. I carabinieri del nucleo antisofisticazione di Bologna hanno infatti sequestrato il "Kinder Sorpresa" ancora incartato che fa parte della confezione da tre dal quale il bambino ha preso l'ovetto che ha poi mangiato prima di accusare i sintomi da salmonella. Le analisi saranno necessarie a capire se vi è una correlazione tra l'ovetto e il caso di salmonella: in caso positivo sarebbe il primo caso di questo tipo in Italia dopo quelli registrati finora in diversi paesi del Nord Europa.

Il bambino di 12 anni è stato ricoverato in ospedale a Ravenna qualche giorno fa dopo aver iniziato a stare male: vomito, diarrea e febbre associati a dolori allo stomaco. Sintomi che hanno spinto i genitori ad accompagnarlo al pronto soccorso dove è stato visitato e dimesso poco dopo visto che le sue condizioni non erano preoccupanti. Finora i casi di salmonella derivanti dal consumo di cioccolata Kinder hanno coinvolto bambini al di sotto dei dieci anni e in poche settimane sono stati segnalati 150 casi tra Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia, Regno Unito e Belgio, dove la Ferrero ha disposto a scopo precauzionale la sospensione dell'attività dello stabilimento di Arlon. Non l'Italia, per cui si continua a produrre ad Alba (Cuneo).

Secondo quanto ricostruito da Efsa e Ecdc, e autorità europee preposte alla sicurezza alimentare e alla prevenzione e al controllo delle malattie, nel dicembre 2021 il ceppo di salmonella è stato rilevato in un serbatoio di latticello proprio nello stabilimento belga. Sono state adottate misure igieniche e aumentati campionamenti e test dei prodotti e dell'ambiente di lavorazione. Dopo nuovi test negativi per il batterio, la produzione e la distribuzione dei prodotti è andata avanti. A seguito di controlli ufficiali, l'autorità per la sicurezza alimentare in Belgio ha ritirato l'autorizzazione alla produzione e l'azienda ha richiamato tutti i prodotti usciti dallo stabilimento di Arlon, indipendentemente dal numero di lotto o dalla data di scadenza, mentre la magistratura belga ha avviato un'indagine.

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