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Rara complicazione dell’influenza, bimba di 10 anni muore all’ospedale di Treviso

Una bambina trevigiana di dieci anni è morta martedì all’ospedale di Treviso. L’ipotesi più probabile, che solo il riscontro diagnostico potrà confermare, è che a causare il decesso sia stata un’encefalopatia necrotizzante acuta, come rara complicanza neurologica post-infettiva. La bambina aveva febbre alta da sabato.
A cura di Susanna Picone
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Una bambina trevigiana di dieci anni, Emma Vitulli, è morta martedì pomeriggio all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso a causa delle complicanze di un virus influenzale di tipo B. Le analisi che verranno effettuate nelle prossime ore confermeranno cosa ha ucciso la piccola ma al momento l’ipotesi più probabile è che si sia trattato di un’encefalopatia necrotizzante acuta, una complicanza molto rara dovuta a un’infezione. A quanto ricostruito, sabato scorso la bambina aveva la febbre alta, domenica sera le sue condizioni erano peggiorate e così i genitori l’hanno portata in pronto soccorso. I medici che l’hanno visitata hanno capito subito che la situazione era molto grave e nella notte tra domenica e lunedì la bambina è andata in coma. Il decorso della malattia è stato rapidissimo. Per due giorni i medici hanno fatto tutto il possibile per aiutarla, ma purtroppo per la paziente non c’è stato nulla da fare. La piccola si è spenta all’ospedale di Treviso nel pomeriggio di martedì 28 gennaio.

Cosa è successo alla bambina morta a Treviso – Gli esami hanno confermato, in base alla nota ufficiale dell'azienda sanitaria Usl n.2, “la severa compromissione cerebrale, con interessamento dei centri vitali”. L'encefalopatia acuta necrotizzante, sottolineano i medici di Treviso, “è una patologia estremamente rara. Sono descritti non più di un centinaio di casi pediatrici, nella letteratura scientifica, a livello mondiale. È una patologia conseguente a infezioni virali, su base metabolica-immunomediata, tra le quali anche l'influenza di tipo B, assieme ad altri virus. La progressione della malattia in pochissime ore, l’andamento devastante sul sistema nervoso centrale con compromissione dei centri vitali, rende purtroppo inefficace, in questi casi, qualsiasi tipo di terapia. La letalità della malattia è elevata e in caso di sopravvivenza gli esiti sono, spesso, gravi”.

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