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Rapinatori entrano nella casa sbagliata: restituiscono il bottino agli ostaggi e chiedono scusa

Quattro rapinatori si sono introdotti in una casa a Bagno a Ripoli (Firenze) convinti fosse quella di un avvocato. Quindi hanno iniziato a cercare un oggetto misterioso. Ma dopo essersi resi conto di aver sbagliato obiettivo, hanno chiesto scusa agli ostaggi e sono andati via.
A cura di Lorenzo Bonuomo
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Foto d'archivio
Foto d'archivio

Fatto decisamente curioso quello avvenuto ieri sera a Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze: quattro rapinatori di origine straniera si sono introdotti in una casa e hanno preso in ostaggio la famiglia presente al suo interno.

Dopo aver messo a soqquadro l'abitazione, i malviventi si sono accorti di aver preso di mira l'appartamento sbagliato. Così hanno restituito la refurtiva agli ostaggi e se ne sono andati scusandosi con loro.

Secondo quanto reso noto dalle autorità, dopo aver fatto irruzione nella casa muniti di passamontagna, i quattro ladri hanno chiuso i familiari (tra cui due anziani) in una stanza, minacciandoli con una pistola e un piede di porco.

Poi sono scesi nello scantinato dell'abitazione e si sono messi alla ricerca di un oggetto in particolare. Non è chiaro di cosa si trattasse esattamente. Dopo averlo cercato inutilmente tra gli scatoloni vuoti presenti nel locale, lasciati lì a seguito di un trasloco avvenuto di recente, i quattro si sono resi conto di aver preso di mira la casa sbagliata.

A quel punto, è avvenuto il colpo di scena: i rapinatori si sono infatti scusati con gli ostaggi, spiegando loro che il vero obiettivo della rapina non era la loro abitazione, bensì quella di un avvocato. Evidentemente un personaggio ben noto ai residenti della zona.

I quattro intrusi hanno perfino restituito alle vittime la refurtiva: alcuni orologi e gioielli raccolti durante il blitz nell'appartamento. Poi, dopo aver ripulito con la candeggina il seminterrato per non lasciare tracce, hanno provveduto alla liberazione degli ostaggi e si sono allontanati dall'abitazione.

Al di là del grosso spavento, tutti i familiari coinvolti nella vicenda sono rimasti illesi. Sul caso dei "rapinatori gentiluomini" stanno indagando i carabinieri di Firenze Oltrarno e i militari del reparto investigazioni scientifiche (Ris).

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