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Rapina Grinzane Cavour, come sono stati uccisi i due rapinatori: i risultati dell’autopsia

Eseguito l’esame autoptico sui corpi di del 45enne Andrea Spinelli e del 58enne Giuseppe Mazzarino, i due banditi uccisi nella sparatoria seguita al tentativo di rapina che – insieme all’albese Alessandro Modica – i due avevano messo in atto mercoledì 28 aprile nel negozio di Mario Ruggero, 66enne. Il gioielliere ha fatto fuoco col proprio revolver “per proteggere se stesso e la sua famiglia”.
A cura di Biagio Chiariello
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I due rapinatori rimasti uccisi nella sparatoria andata in scena nel tardo pomeriggio di mercoledì presso la gioielleria di Mario Roggero a Grinzane Cavour sono stati raggiunti da due colpi, entrambi al torace. Così sarebbero morti Andrea Spinelli, 44 anni e Giuseppe Mazzarino, 58 anni. I proiettili sono partiti dal revolver del gioielliere. È quanto è emerso dall’autopsia di sabato sui corpi dei due malviventi, eseguita all’ospedale di Verduno dal medico legale Francesco Romanazzi, alla presenza dei consulenti di parte nominati dai legali sia dei parenti dei deceduti, sia da Roggero indagato per omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa. Il commerciante 66enne sostiene di aver sparato con l’intenzione di difendere sé stesso e i propri familiari dalla violenta aggressione subita all’interno del proprio negozio.

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Nella sparatoria è rimasto coinvolto anche Alessandro Modica,  il 34enne unico superstite del gruppo criminale, ora accusato di rapina in concorso. L'uomo è da venerdì sera in custodia nel carcere "Cerialdo" di Cuneo, dopo essere stato operato in quella stessa giornata all’ospedale "Santa Croce" per la riduzione della ferita rimediata al ginocchio. Nei giorni scorsi è stato sentito a lungo da Marinella Pittaluga, sostituto presso la Procura della Repubblica di Cuneo, competente per territorio per la convalida del fermo e l’interrogatorio di garanzia visto che l’uomo era stato fermato a Savigliano. Le indagini sono coordinate dal procuratore di Asti, Alberto Perduca, coi carabinieri della Compagnia di Alba e del Nucleo Investigativo di Cuneo. "Ha risposto per un’ora e mezza alle domande del magistrato, che ha già provveduto a trasmettere i relativi atti ai colleghi astigiani che a giorni dovrebbero a loro volta sentirlo. L’intenzione del mio assistito è quella di collaborare alle indagini e di chiarire tutti gli aspetti di quanto accaduto", ribadisce l’avvocato Carlo Montarolo, che assiste Modica.

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