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Rapina a Grinzane Cavour, la pistola era finta, gioielliere indagato: “Ho dovuto scegliere”

“Ho dovuto scegliere fra la mia vita e la loro” ha spiegato agli inquirenti Mario Roggero, il gioielliere che ieri pomeriggio ha sparato e ucciso i due rapinatori entrati nel suo negozio per derubarlo a Grinzane Cavour. “Il mio papà ha difeso coraggiosamente mia mamma e mia sorella di fronte a un’arma da fuoco puntata con minacce di morte e di aggressione” ha raccontato la figlia.
A cura di Antonio Palma
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"Il mondo non è minacciato dalle persone che fanno il male, ma da quelle che lo tollerano", è la frase apparsa questa mattina sul profilo Facebook del gioielliere Mario Roggero, l'uomo che ieri pomeriggio ha sparato e ucciso i due rapinatori entrati nel suo negozio per derubarlo, minacciando la moglie e la figlia, a Grinzane Cavour, nel Cuneese. Il post con la condivisione di un’immagine e la citazione di Albert Einstein ha raccolto centinaia di messaggi di solidarietà. Alcuni hanno anche lanciato l'hashtag #iostoconroggero, riferendosi al gioielliere 67enne che già in passato aveva subito una rapina simile nelle modalità a quella di mercoledì pomeriggio. L'uomo è ora indagato è indagato per omicidio ed eccesso di legittima difesa ma come atto dovuto per poter consentire alcuni accertamenti irripetibili. "C’è stata una colluttazione. Mi sono trovato faccia a faccia con uomini armati e ho dovuto scegliere fra la mia vita e la loro" ha spiegato agli inquirenti, aggiungendo: "Mi spiace molto per quello che è successo, perché non avrei mai immaginato dopo 45 anni di lavoro di trovarmi in questa situazione. Mi sono ritrovato in una condizione estrema e posso solo dire che sono situazioni che non dovrebbero succedere".

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La figlia del gioielliere: "Ha difeso coraggiosamente mia mamma e mia sorella"

Messaggi di solidarietà raccolti anche dalla figlia dell'uomo Silvia Roggero, non presente in gioielleria al momento della rapina al contrario della sorella, immobilizzata dai rapinatori con fascette da elettricista. “È facile essere positivi quando tutto va bene, ma è proprio quando ci sono le difficoltà che siamo chiamati a dare il meglio di noi. Ieri la mia famiglia è stata coinvolta in un evento molto spiacevole. Il gioielliere di Gallo Grinzane che ha ucciso due rapinatori su tre per legittima difesa è mio padre. Nella difficoltà voglio rimanere aperta e fiduciosa, lucida e forte. La prima cosa che viene da fare di istinto quando la vita si fa dura è chiudersi per rifugiarsi nei labirinti della paura" ha scritta la figlia del gioielliere rapinato in un lungo post su facebook in cui ha aggiunto: "Persino il corpo reagisce chiudendosi, le spalle si incurvano, lo sguardo si fa basso, le articolazioni si bloccano. Conosco bene questo meccanismo e voglio rimanere aperta e fiduciosa. Prego per le due anime dei rapinatori che hanno lasciato il corpo. Luce a loro. Siate sempre forti e coraggiosi e affrontate di petto qualunque cosa la vita vi metta davanti". In un altro post la donna dice di avere "piena fiducia nella giustizia" e ringrazia "le persone che dai balconi hanno applaudito mio papà che ha difeso coraggiosamente mia mamma e mia sorella di fronte a un'arma da fuoco puntata con minacce di morte e di aggressione!".

La dinamica della rapina a Grinzane Cavour

Intanto le indagini e gli accertamenti investigativi dei carabinieri e della Procura di Asti proseguono. Secondo quanto ricostruito finora, i  rapinatori erano tre: Oltre ai due rimasti uccisi dai colpi  sparati dall'arma regolarmente detenuta dal gioielliere, Andrea Spinelli, 44enne di Bra, e Giuseppe Mazzarino, 58enne di Torino, vi era un terzo uomo, il 34enne di Alba Alessandro Modica, che è fuggito ma è stato arrestato nelle ore successive  quando, ferito, si è recato all'ospedale Santissima Annunziata di Savigliano, dove ora si trova ricoverato, piantonato dai carabinieri. Le due vittime, che avevano precedenti di polizia e penali, pare abbiano agito impugnando un coltello e una pistola che però si è rivelata finta anche se priva del tappo rosso. Secondo una prima ricostruzione, avrebbero minacciato di morte il gioielliere Mario Roggero, colpito la moglie con un pugno e immobilizzata la figlia con fascette da elettricista, facendosi consegnare numerosi gioielli. Quando infine hanno tentato di appropriarsi anche del denaro in cassa, il titolare ha reagito sparando con la pistola legittimamente detenuta.

I carabinieri acquisiscono le immagini delle videocamere

"Gli approfondimenti investigativi proseguono al fine di chiarire l'esatta dinamica degli eventi, dando il massimo delle garanzie di partecipazione alle indagini a tutte le parti coinvolte" ha fatto sapere il procuratore di Asti, Alberto Perduca, che coordina le indagini dei carabinieri della Compagnia di Alba e del Nucleo Investigativo di Cuneo sulla rapina ala gioielleria di Grinzane. "Nelle immediatezze del fatto, oltre ai rilievi tecnici eseguiti da personale dell'Arma, il pm e i militari hanno sentito il titolare della gioielleria, la moglie, la figlia nonché altre persone testimoni del fatto. Sono in corso di acquisizione le immagini delle videocamere funzionanti nell'area. Nelle prossime ore verrà dato incarico di consulenza autoptica e balistica" ha aggiunto Perduca.

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