Ragazzo disabile morto in casa nel Catanese, la madre fermata non risponde alle domande del gip

Ha scelto di non rispondere a nessuna delle domande che il giudice per le indagini preliminari Giuseppe Tigano le ha rivolto la madre del ragazzo di 14 anni trovato morto in casa alcuni giorni fa nel piccolo comune del Catanese di Grammichele. La donna, 45 anni, vedova e di origini romene, è stata fermata ieri dai carabinieri di Caltagirone che stanno indagando sull'accaduto con l'accusa di abbandono di minore aggravato nell'ambito della morte sospetta del figlio.
Sul corpo del giovane, tetraplegico e affetto da ritardo mentale, il medico legale Rosario Polito ha evidenziato la presenza di vistose scottature che potrebbero essere frutto di una "esposizione prolungata ai raggi solari per un notevole lasso di tempo", tanto da provocarne la morte. Ma la donna, secondo quanto ipotizzato dai carabinieri, avrebbe cercato di nascondere l’accaduto tendendo il corpo in casa con i climatizzatori sempre accesi. Infatti quando i militari sono giunti in casa, allertati proprio dalla donna, hanno rinvenuto il corpo del 14enne in camera, sul letto, con di condizionatori accesi. Una posizione inconciliabile con le scottature ritrovate sul corpo.
Questi indizi insieme al racconto della donna che ha fornito versioni discordanti e che ha poi tentato anche la fuga hanno fatto scattare il fermo di indiziato di delitto così come disposto dal pubblico ministero del tribunale di Caltagirone Samuela Maria Lo Martire. Difesa dall'avvocato Andrea Scollo, la donna che già in passato era stata denunciata per abbandono di minore insieme al marito poi deceduto diversi anni fa, si trova in isolamento fiduciario all'interno della sezione femminile del carcere di piazza Lanza. Ora il gip dovrà decidere se confermare il fermo e tramutarlo in arresto e pronunciarsi poi sull'eventuale emissione di ordinanza cautelare.