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Quattro ore e un taglio di 10 cm per rimuovere maxi tumore: 57enne salva con tecnica del “mini bisturi”

Quattro ore per rimuovere un maxi tumore e solo un taglietto di 10 cm per l’operazione. Una paziente 57enne è stata salvata con un’operazione mininvasiva presso l’ospedale San Giovanni Bosco di Torino.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Salvata dai medici con un taglietto di soli 10 cm in 4 ore. Una paziente con un tumore intestinale da operare nel minor tempo possibile è stata salvata dall'equipe medica del San Giovanni Bosco con un'operazione chirurgica difficile quanto, all'apparenza, di facile esecuzione. Un solo taglietto per salvaguardare in futuro la qualità di vita della 57enne e una tecnica mininvasiva per rimuovere il tumore. 

Ricorrere alla modalità tradizionale, ossia la resezione endoscopica, avrebbe voluto dire effettuare un'operazione altamente impattante sulla futura vita della paziente. L'intervento era inoltre difficilmente applicabile a causa dell'estensione della neoplasia. Da qui, la scelta di praticare l'estrazione mininvasiva. L'intervento condotto dall'equipe medico-infermieristica di Gastroenterologia, diretta dal dottor Coppola ha asportato la massa tumorale in quattro ore tramite dissezione sottomucosa, eseguita con due strumenti utilizzati in simultanea da due endoscopisti. Per portare a termine l'operazione è fondamentale l'utilizzo di un bisturi miniaturizzato.

L'operazione è stata effettuata in anestesia generale in una sala dell'Endoscopia Digestiva. Secondo quanto riporta il quotidiano La Stampa, ha collaborato un team anestesiologico della struttura complessa di Anestesia e Rianimazione diretta dal dottor Sergio Livigni. L'operazione, oltre ad essere la prima in Italia su un caso del genere ha consentito l'asportazione della massa tumorale, risparmiando alla paziente la soluzione demolitiva con stomia definitiva (il cosiddetto "sacchetto"). Il caso clinico sarà dunque presentato al Congresso nazionale di Gastroenterologia di Roma.

Il tutto, spiegano dall'Asl di Torino, in virtù dell'unicità della tecnica non ancora utilizzata nel nostro Paese per effettuare operazioni chirurgiche simili.

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