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Covid 19

Quando inizia la scuola: le date ufficiali di rientro regione per regione

Manca poco al ritorno a scuola degli studenti italiani: dopo che in Alto Adige, in alcuni istituti di Torino e a Vo’ Euganeo è già suonata la campanella dell’anno scolastico 2020/2021, la maggior parte delle regioni si prepara a riaprire le scuole il 14 settembre. Non tutte però: ecco quelle che hanno deciso di rinviare il rientro in classe con il calendario aggiornato.
A cura di Ida Artiaco
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Conto alla rovescia per il rientro a scuola, dopo i sei lunghi mesi di chiusura a causa del lockdown per contenere l'emergenza Coronavirus. Lunedì 14 settembre la maggior parte degli studenti italiani tornerà in aula, ma alcuni dovranno pazientare ancora: in almeno sette regioni è stato deciso il rinvio dell'inizio delle lezioni a causa dell'andamento della curva epidemiologica, in salita nelle ultime settimane, e dell'appuntamento elettorale, con Referendum e Regionali, in programma il 20 e 21 settembre. "L’anno scolastico 2020/2021 inizierà regolarmente il 14 settembre anche se alcune regioni nella loro discrezionalità e autonomia hanno deciso di posticipare le aperture", ha confermato il premier Giuseppe Conte nel corso di una conferenza stampa tenuta il 9 settembre a Palazzo Chigi in cui ha fatto il punto della situazione sul ritorno a scuola in tutta Italia. Ecco, allora, il calendario aggiornato con le date di inizio della scuola regione per regione.

Quali regioni hanno rinviato il ritorno a scuola

Mentre in Alto Adige e a V0′ Euganeo, in provincia di Padova, così come in alcuni istituti di Torino, alunni grandi e piccoli sono già tornati in aula, dal momento che l'inizio delle lezioni è stato fissato al 7 settembre, nelle altri regioni l'inizio delle lezioni è fissato per la maggior parte a lunedì 14 settembre: toccherà a Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia (anche se il 7 settembre hanno già riprese le scuole dell'infanzia), Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto. Anche in Sicilia la data prevista di ripartenza delle scuole è il 14 settembre ma i singoli istituti, anche quelli non sede elettorale, possono fare richiesta, per comprovati motivi, per posticipare l’inizio delle lezioni a giovedì 24 settembre, secondo quanto stabilito da una delibera firmata dal governatore Nello Musumeci. Ancora, in Friuli Venezia Giulia la scuola riprenderà il 16 settembre e in Sardegna il 22. Infine, hanno deciso di riaprire i battenti giovedì 24 settembre Abruzzo, Basilicata, Calabria, Puglia e Campania. Ecco di seguito il calendario completo:

  • Alto Adige: 7 settembre;
  • Abruzzo: 24 settembre;
  • Basilicata: 24 settembre;
  • Campania: 24 settembre;
  • Calabria: 24 settembre;
  • Emilia Romagna: 14 settembre;
  • Friuli Venezia Giulia: 16 settembre;
  • Lazio: 14 settembre;
  • Liguria: 14 settembre;
  • Lombardia: 14 settembre;
  • Marche: 14 settembre;
  • Molise: 14 settembre;
  • Piemonte: 14 settembre;
  • Puglia: 24 settembre;
  • Toscana: 14 settembre;
  • Sardegna: 22 settembre;
  • Sicilia: 14 settembre;
  • Trentino: 14 settembre;
  • Umbria: 14 settembre;
  • Valle d’Aosta: 14 settembre;
  • Veneto: 14 settembre.

L'allarme dell'associazione presidi: "Difficile riaprire il 14"

Tuttavia, non mancano le incognite alla vigilia del tanto atteso ritorno a scuola. A lanciare l'allarme è stato Antonello Giannelli, presidente dell'Anp, l'associazione nazionale presidi, che avrebbero preferito posticipare in toto il rientro in aula. "Tutto il personale scolastico è impegnato per la riapertura delle scuole, prevista per il 14 settembre. È evidente, però, che per riaprire in sicurezza è necessario che alcuni problemi vengano risolti. A quanto sappiamo, la consegna dei banchi monoposto è in grave ritardo. Altre due criticità importanti sono quelle delle aule, perché gli enti locali non le hanno reperite ovunque, e l’assegnazione piena dell’organico. Se queste difficoltà non troveranno immediata soluzione, è oggettivamente difficile pensare che il termine del 14 settembre sia rispettato ovunque: è opportuno dunque valutare la possibilità di ragionevoli differenziazioni locali", ha detto il presidente. A lui ha risposto la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, che nel corso di un suo intervento in conferenza ha voluto rassicurare famiglie, studenti e docenti: "A scuola ci sono delle regole, delle misure sanitarie, ma anche adulti preparati — ha sottolineato —. L’unica via è garantire una grande alleanza con le famiglie. Dobbiamo essere tutti responsabili, anche fuori dalla scuola. La scuola ha bisogno di essere protetta il più possibile".

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