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Pusher scarcerato perché cieco e invalido, ma al ristorante cammina e legge il menù

Un detenuto del carcere di Marassi (Genova), in sedia a rotelle, ha ottenuto un provvedimento di scarcerazione perché cieco e invalido. Uscito di prigione invece l’uomo è stato filmato dalle videocamere di un ristorante mentre camminava e leggeva il menù.
A cura di Lorenzo Bonuomo
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Foto d'archivio
Foto d'archivio

Le autorità lo avevano scarcerato perché cieco e costretto sulla sedia a rotelle, a seguito di alcune complicazioni di salute dovute alle patologie di cui soffriva. O almeno, così pensavano: nel penitenziario di Marassi, a Genova, gli avevano perfino assegnato una guida per assisterlo. Ma dopo essere uscito di prigione, l'uomo è stato notato mentre camminava tra le sedie di in un ristorante a Livorno, prima di sedersi a tavola e iniziare a leggere il menù.

A segnalare il fatto – secondo l'emittente ligure Primocanale – sarebbe stato un agente di polizia penitenziaria, che in quel momento si trovava per puro caso nello stesso ristorante. Il "miracolo" è stato ripreso anche dalle videocamere di sorveglianza del locale.

Protagonista dell'assurda vicenda è un pregiudicato di 40 anni, residente a Monza, condannato a scontare 11 anni di galera per reati quali associazione a delinquere e spaccio di droga in Lombardia. L'uomo risulta anche accusato dell'omicidio di una prostituta nigeriana, uccisa con un colpo di pistola alla testa. Dopo la segnalazione al Tribunale di Sorveglianza da parte della guardia carceraria presente nel ristorante, i giudici hanno disposto un nuovo mandato di arresto nei confronti dell'uomo. Ma lui nel frattempo è scomparso.

Dopo aver cenato nel ristorante livornese insieme alla figlia, l'uomo ha fatto perdere le sue tracce, completando così il suo piano di fuga. Stando a quanto emerso, il condannato aveva trascorso cinque anni in cella, prima di accusare alcuni sintomi (paralisi alle gambe e cecità) legati a una particolare patologia di natura isterica definita "Disturbo di conversione": si tratta di una sindrome psichiatrica, che potrebbe portare la persona afflitta appunto a "convertire" alcune complicazioni di carattere psichiatrico in altre di natura fisica.

Grazie a una recitazione da premio Oscar, il detenuto sarebbe quindi riuscito a ingannare più volte i medici durante gli esami a cui veniva sottoposto in carcere, per valutare le sue condizioni. Per un periodo di tempo, è stato affiancato da un altro detenuto, che lo aiutava a spostarsi con la sedia a rotelle: nonostante i sospetti del giudice, l'uomo è riuscito a farsi firmare il provvedimento di scarcerazione tramite le istanze del suo legale Cristiano Mancuso, anche lui ingannato dalle simulazioni del 40enne: lo stesso Mancuso, infatti, sarebbe rimasto sorpreso nel vedere il filmato del suo assistito, intento a leggere i nomi delle pietanze a cena con sua figlia, come se nulla fosse.

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