Preside impone firma dei genitori per la giustifica dei 18enni, dopo le polemiche fa marcia indietro

Per giustificare assenze e ritardi degli studenti 18enni a scuola serve anche la firma dei genitori, anzi no. Dopo le polemiche per una contestata circolare prima dell'inizio dell'anno scolastico, marcia indietro della preside dell'Its ‘Marconi' di Penne, in provincia di Pescara, finita al centro di una controversia che ha richiesto infine la convocazione di un'assemblea straordinaria nell'Istituto.
Tutto è nato lo scorso 3 settembre all'apertura delle attività scolastiche per docenti e dirigenti. In una delle tante circolari emesse in vista dell'avvio del nuovo anno scolastico, la preside rendeva obbligatoria la presenza o la firma di un genitore per le giustifiche anche se gli studenti sono maggiorenni.
In pratica per un assenza, un ritardo o persino per un'uscita anticipata la scuola vietava di potersi giustificare da sé ma imponeva in ogni caso la presenza o la firma di un adulto. La novità non è piaciuta agli studenti che avevano segnalato il caso alla stampa facendo nascere una discussione a livello nazionale.
In tanti hanno ricordato come a 18 anni si è considerati adulti in tutto e per tutto dalla legge, si può votare e si può addirittura contrarre il matrimonio mentre per entrare in ritardo all'istituto tecnico commerciale di Penne sarebbe servito la firma di un genitore. Alla preside è stata segnalata da più parti l’incostituzionalità e l’illegittimità del provvedimento, anche da parte dei genitori.
Contestazioni che la preside infine ha accolto e come ha annunciato oggi all'Ansa, l'hanno spinta a fare un passo indietro. "Se lo studente è maggiorenne è sufficiente che perfezioni la sua richiesta compilando l'apposito modulo a sua firma; per quanto riguarda le uscite anticipate oltre il numero di tre al mese, salvo giustificati motivi, è richiesta la presenza di un genitore, solo per i minorenni" ha spiegato la preside, Angela Pizzi, che oggi ha incontrato, in un'assemblea straordinaria convocata appositamente per parlare della vicenda, sia i genitori che gli studenti maggiorenni.