Preiti parla ai Pm: “A Palazzo Chigi volevo colpire dei politici”

“Volevo colpire dei politici, due o tre, non lo so…poi uccidermi” a dichiararlo è Luigi Preiti, l’uomo autore dell’attentato davanti a Palazzo Chigi il 28 aprile il giorno del giuramento del Governo. La dichiarazione è stata rilasciata dall'attentatore agli investigatori subito dopo il folle gesto durante il quale furono feriti due carabinieri, ed è stata trasmessa questa mattina dal Gr Rai. “Sono arrivato ieri, volevo fare qualcosa di eclatante contro i politici. So che c'è il giuramento del governo oggi. Volevo colpire dei politici. Poi ho visto che era difficile colpirli, non c'era nessuno di loro, e ho sparato contro la prima divisa che ho visto, ho sparato alla cieca, non ce l'ho con i carabinieri, mi dispiace parecchio per quelle due persone” ha dichiarato Previti durante l’interrogatorio all’indomani dell’attentato, lasciando intendere che nel mirino del suo gesto non c’erano i carabinieri ma i politici.
Gesto isolato – Le parole di Preiti confermerebbero quindi l’ipotesi di un gesto isolato compiuto da un uomo disperato diversamente da alcune ricostruzioni apparse di recente che lo volevano esecutore di un piano delle organizzazioni criminali. Preiti durante l’interrogatorio infatti ha anche spiegato cosa lo avrebbe portato a quel gesto. “Sono stato costretto ad andare a vivere con i miei genitori a 50 anni, perché mi sono separato dalla moglie, perché non lavoro, ce la faccio a mala pena per le sigarette.. e questi intanto mangiano dalla mattina alla sera e fanno quello che vogliono” ha rivelato il piastrellista calabrese agli inquirenti.