413 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

Pregliasco su aumento casi Covid: “Ce lo aspettavamo, fate tamponi ai fragili e usate le mascherine”

L’intervista di Fanpage.it al virologo Fabrizio Pregliasco sull’aumento dei contagi Covid in Italia: “Ce lo aspettavamo per come è fatto il virus, ma non dovrebbe esserci boom di casi gravi. Attenzione ad anziani e fragili: vaccinazione raccomandata, tamponi e mascherine per evitare effetti più pesanti”.
Intervista a Dott. Fabrizio Pregliasco
virologo e direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e Professore associato di Igiene Generale e Applicata dell'Università di Milano.
A cura di Ida Artiaco
413 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Questo aumento dei casi Covid ce lo aspettavamo: il virus avrà andamenti ondulanti perché c'è e lo avremo tra i piedi ancora per un po'. Ma credo che ci sarà un minor numero di casi gravi e decessi in proporzione all'incremento dei contagi".

Così Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e Professore associato di Igiene Generale e Applicata dell'Università di Milano, ha commentato a Fanpage.it i dati dell'ultimo bollettino settimanale sul Covid realizzato da Ministero della Salute e Istituto superiore di Sanità, secondo cui i contagi tra il 7 e il 13 settembre sono stati 30.777, in crescita del 44,4% rispetto ai sette giorni precedenti. In salita anche ricoveri in area medica e in terapia intensiva (+55% in una settimana).

Dott. Pregliasco, quanto dobbiamo preoccuparci per questa nuova risalita dei casi Covid?

"Diciamo che ce l'aspettavamo, perché dovremo convivere con questo virus che avrà andamenti ondulanti in funzione dell'insorgenza di nuove varianti, le quali purtroppo arrivano senza neanche considerare la meteorologia, come per l'influenza, ogni 4/6 mesi".

Perché?

"La spiegazione del fenomeno è nel fatto che questo virus continua a trovare varianti che sono sì immunoevasive, ma tutto sommato anche più buone. Perchè solo così il virus riesce ancora a diffondersi, infettando persone che comunque hanno acquisito una immunità ibrida. Tutti noi, infatti, ci siamo infettati, siamo guariti, ci siamo vaccinati e bene o male il nostro sistema immunitario, magari anche solo parzialmente, risponde all'infezione. Quindi non la evita, per questo i casi continuano a crescere, ma – ed è qui l'elemento di previsione, salvo la natura che potrebbe fregarci – ci sarà un minor numero di casi gravi e morti in proporzione all'incremento dei contagi. E però chiaro che dobbiamo aspettarci sempre a distanza di 2 settimane un incremento anche di casi più gravi, che non dovrebbero inficiare la capacità di gestione del sistema sanitario nazionale".

Quali sono i soggetti che rischiano di più?

"Quelli che hanno gli effetti più pesanti sono in genere le persone fragili e gli anziani a cui dobbiamo mandare sostanzialmente 3 messaggi: in primis, la vaccinazione è raccomandata per queste categorie. La somministrazione del vaccino può avvenire anche insieme a quella per l'influenza, pure nella stessa giornata e nella stessa seduta vaccinale ma in punti diversi. Si devono fare i tamponi per i fragili al fine dello scoprire se hanno il Covid tra le varie infezioni respiratorie per fare per loro la terapia specifica antivirale per via orale per evitare complicanze.

Infine, si invita ad usare ancora le mascherine, soprattutto per chi è infetto e sintomatico, per non essere untore della malattia. Ricordiamo gli aspetti igienici a cui eravamo attenti nel pieno dell'emergenza. Serve nelle situazioni di affollamento, usiamo il buon senso. Non ci dimentichiamo che questo virus ce lo avremo tra i piedi ancora per un po'".

Pare che questo aumenti dei casi sia dovuto alla nuova variante Eris. Cosa può dirci al riguardo?

"Questo virus rigira per un senso a lui favorevole un difetto: come quello dell'influenza commette errori replicandosi. Commettendo questi errori trova varianti che hanno caratteristiche in questo momento a lui favorevoli in termini evolutivi e di incremento nel numero dei casi. La variante Eris non sembra essere particolarmente cattiva ma soprattutto immunoevasiva. Il nostro organismo ogni volta che ha una infezione o si vaccina si ricorda l'identikit del cattivo e si attiva contro di lui. I sintomi per riconoscere la nuova variante sono gli stessi a cui siamo abituati: febbre e raffreddore in primis".

Prima parlava di vaccinazione e a breve comincerà la campagna vaccinale. Chi deve fare il vaccino oltre ai fragili?

"Il mantra è che i vaccini sono fortemente raccomandati per i fragili, poi se ognuno si vuole proteggere ben venga. Anche perché il Covid ad oggi anche nel giovane ha i suoi effetti".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
413 CONDIVISIONI
32806 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views