Prefetto rimosso dopo frasi sulla droga: “Suicidati, è solo intercalare napoletano”

“Se la mamma non si accorge che suo figlio si droga è una mamma fallita e si deve solo suicidare“. E’ bufera sul prefetto di Perugia Antonio Reppucci. Dichiarazioni che hanno sollevato non poche polemiche e che, giunte fino ai palazzi del governo, hanno suscitato la indignata reazione del premier, Matteo Renzi, e del ministro dell'Interno, Angelino Alfano. Quindi l’epilogo: lo stesso capo del Viminale ha annunciato che rimuoverà il prefetto. La vicenda era cominciato un paio di giorni fa quando il prefetto Reppucci, con accanto il procuratore generale Giovanni Galati e i vertici di polizia, carabinieri e guardia di finanza, diceva in una conferenza stampa che il problema della droga “esiste a Perugia come nel resto d’Italia, da nord a sud, ma non con le dimensioni apocalittiche che vengono rappresentate”. Quindi affermava di sperare “che i padri taglino le teste ai figli che assumono stupefacenti” aggiungendo che “il cancro è lì nelle famiglie, se la mamma non si accorge che suo figlio si droga è una mamma fallita e si deve solo suicidare”.
Reppucci: "E' solo un intercalare napoletano, suicidati nel senso che hai fallito"
Reppucci aveva già provato a difendersi parlando di “gigantesco fraintendimento”. Ora in un’intervista al Corriere della Sera chiarisce: “Ma vi pare che io voglia davvero il suicidio delle persone? Che desideri la morte delle donne? Ma stiamo scherzando? Ma a nessuno viene il dubbio che forse volevo dire un’altra cosa?”. E spiega nel dettaglio: “Quella era solo una frase pronunciata con il caratteristico intercalare napoletano: suicidati nel senso che hai fallito, che non sei riuscito in qualcosa. Non che ti devi ammazzare davvero. Sono profondamente cattolico, il Padreterno sa cosa volevo dire, sa che ho la coscienza pulita”. Ma ormai la decisione del Governo è stata presa: “Per carità – dice l’ormai ex prefetto – capisco Renzi, ha assolutamente ragione, non posso certo ribattere al presidente del Consiglio. Con il ministro non ho ancora parlato. Ho spento tutto, volevo stare da solo a riflettere, mi sono chiuso in me stesso”.