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Omicidio di Pierina Paganelli a Rimini

“Potrebbe non essere più l’unico indagato”: l’avvocato Fabbri e le nuove ombre sull’omicidio Paganelli

“Dassilva potrebbe non essere più l’unico indagato”: lo afferma il suo avvocato Riario Fabbri, che parla di nuovi sviluppi nel caso dell’omicidio di Pierina Paganelli. Intanto la moglie dell’uomo resta in silenzio davanti agli inquirenti.
A cura di Biagio Chiariello
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Pierina Paganelli e Louis Dassilva
Pierina Paganelli e Louis Dassilva
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"A mio avviso, alcune posizioni potrebbero cambiare. E non è escluso che ci siano nuovi indagati, non più soltanto Louis Dassilva". Con queste parole, pronunciate durante un’intervista alla trasmissione Ore 14 su Rai 2, l’avvocato Riario Fabbri ha lasciato intendere che l’inchiesta sull’omicidio di Pierina Paganelli potrebbe presto imboccare una nuova direzione. L’uomo che difende Louis Dassilva – arrestato con l’accusa di aver ucciso la 78enne a Rimini, nel seminterrato del condominio di via del Ciclamino – ha parlato apertamente della possibilità che le indagini si allarghino ad altri soggetti.

Il delitto, avvenuto il 3 ottobre 2023, aveva scosso l’intera comunità locale per la sua efferatezza: la vittima fu colpita da ben 29 coltellate, un’aggressione feroce, priva di esitazioni, che fece subito ipotizzare un movente personale. Fin da subito i sospetti si concentrarono su Louis Dassilva, vicino di casa di Pierina, con cui pare ci fossero rapporti tesi. Dopo mesi di indagini, l’uomo è stato arrestato il 16 luglio 2024 e da allora si trova in custodia cautelare, oggi ricoverato in ospedale a seguito di uno sciopero della fame e della sete iniziato il 26 aprile scorso.

L’avvocato Fabbri lo ha incontrato proprio il 5 maggio, riferendo che le sue condizioni di salute sono in lieve miglioramento, anche se Dassilva appare ancora molto provato fisicamente e psicologicamente. Seguito da medici specialisti, viene monitorato anche sotto il profilo psichiatrico. "L’ho trovato debole, ma più lucido rispetto ai giorni precedenti – ha spiegato il legale –. Gli ho chiesto di non lasciarsi andare, di reagire, perché tutti noi stiamo continuando a lottare per lui".

Nel frattempo, anche Valeria Bartolucci, moglie di Dassilva, è tornata al centro dell’attenzione. La Procura di Rimini l’ha convocata per un nuovo interrogatorio, ma la donna ha deciso – ancora una volta – di avvalersi della facoltà di non rispondere. Una scelta che ha suscitato perplessità, soprattutto perché, come riferito da Fabbri, si sarebbe trattato di una decisione autonoma, non concordata con la difesa. Un comportamento che, agli occhi degli inquirenti, potrebbe assumere nuovi significati, soprattutto se si considera il contesto familiare complesso e potenzialmente coinvolto nei fatti.

Il legale ha ribadito l’importanza della chiusura imminente delle indagini preliminari. I termini massimi di custodia cautelare scadranno a luglio, e solo allora la difesa potrà accedere a tutti gli atti, visionare l’intero impianto accusatorio e valutare con piena consapevolezza quali mosse intraprendere. Le prossime settimane saranno dunque cruciali per definire il quadro investigativo e comprendere se davvero Louis Dassilva sarà l’unico a rispondere del delitto o se emergeranno altri nomi.

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