Portati in carcere i cugini di Saman Abbas: sono stati condannati all’ergastolo dopo la prima assoluzione

I carabinieri del nucleo investigativo di Reggio Emilia hanno arrestato e condotto in carcere i due cugini di Saman Abbas, la 18enne uccisa a Novellara nel 2021 per essersi opposta a un matrimonio combinato. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dalla Corte d'Assise d'Appello di Bologna che ha condannato in secondo grado tutti i familiari della giovane per il suo omicidio.
Oltre alla condanna dell'ergastolo per i genitori Shabbar Abbas e Shaheen Nazia, catturati dopo una lunga latitanza in Pakistan, e l'aumento della pena per lo zio Danish Hasnain dagli iniziali 14 anni a 22 anni, sono stati condannati all'ergastolo anche i due cugini Nomanulhaq Nomanulhaq e Ijaz Ikram, assolti invece in primo grado.

Lo scorso 6 maggio la Corte d'appello di Bologna aveva accolto la richiesta della Procura generale e aveva emesso nei loro confronti un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita nel corso della mattinata odierna. I due sono stati portati nella casa circondariale di Reggio Emilia sono ora a disposizione dell'autorità giudiziaria.
In aula, lo zio di Saman aveva raccontato di aver visto i due cugini scavare la fossa per la 18enne, ma di non averli visti mentre seppellivano il corpo. "Mi hanno chiesto di aiutarli a scavare, ma io mi sono rifiutato. Sono andato a casa e ho pianto a lungo, poi sono rientrati anche loro e abbiamo dormito tutta la notte. Non li ho visti seppellire il corpo, li ho visti solo allontanarsi con la salma".
Nelle precedenti dichiarazioni, Hasnain aveva riferito di aver aiutato i due nipoti a spostare la terra per la sepoltura. Messo davanti alla sua dichiarazione, l'uomo aveva parzialmente ritrattato, spiegando di aver "solo spostato la terra" e di non aver collaborato in alcun modo alla creazione della fossa o alla sepoltura della salma.