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Pordenone, con le mani sporche di sangue si presenta in Questura: “Ho ucciso la mia compagna”

Femminicidio a Roveredo in Piano, in provincia di Pordenone: un uomo, Giuseppe Forciniti, è giunto in Questura con le mani ancora sporche di sangue, dopo aver ucciso la compagna, Aurelia Laurenti, con numerose coltellate al collo. Si è costituito. La vittima aveva 34 anni, il killer 33. È stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato.
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A cura di Ida Artiaco
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Dramma a Roveredo in Piano, in provincia di Pordenone, dove questa notte si è consumato l'ennesimo femminicidio. Un uomo è infatti giunto in Questura con le mani ancora sporche di sangue, dopo aver ucciso la compagna con numerose coltellate al collo. Si è costituito. La vittima, Aurelia Laurenti, aveva 32 anni, l'omicida, Giuseppe Forciniti, uno di più. È  stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario pluriaggravato. Secondo quanto si è appreso, gli agenti dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico- Squadra Volante e della Squadra Mobile della Questura si sono immediatamente recati nell'abitazione indicata dal reo confesso in via Martin Luther King, dove hanno trovato il cadavere della donna.

La dinamica

L'uomo, infermiere di origini calabresi, si trova ora negli uffici della questura – retta dal Questore Marco Odorisio – dove il pm procederà a breve all'interrogatorio. Stando alle prime informazioni disponibili, la coppia ha due bambini piccoli. "Sono stato aggredito fisicamente dalla mia compagna mentre ci trovavamo in camera da letto. È anche comparso un coltello, con cui ha cercato di colpirmi. Ne è nata una colluttazione, durante la quale ho afferrato l'arma e l'ho colpita una sola volta, al collo. Lei è caduta a terra e io sono uscito dalla stanza in stato di choc", è stata la ricostruzione di quanto sarebbe accaduto la notte scorsa nell'abitazione di Roveredo in Piano (Pordenone) fatta da Giuseppe Forciniti durante il faccia a faccia con gli investigatori. L'uomo ha detto di essere sconvolto e ha pianto a più riprese. Secondo quanto avrebbe detto a inquirenti e investigatori, i rapporti con la compagna erano diventati burrascosi e c'erano liti. "Una tragedia immane, che non possiamo spiegarci. Come istituzioni non avevamo notizia di alcun tipo di problema. Siamo attoniti e addolorati", è stato il commento del sindaco di Roveredo in Piano, Paolo Nadal.

I precedenti

Solo ieri, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, si erano verificati altri due delitti. Uno in Calabria, a Stalettì, nel Catanzarese, dove il corpo senza vita di una 52enne è stato rinvenuto in località Pietragrande. C'è già un fermato, si tratta di un uomo di 36 anni sottoposto di Badolato. Si tratterebbe di un femminicidio di coppia. Il secondo si è invece consumato nel Padovano: la vittima è una donna di 30 anni, Abioui Aycha, il killer è il marito, il 39enne Abdelfettah Jennati di professione magazziniere. La coppia, originaria del Marocco, da tempo era residente in Italia e aveva tre figli piccoli ma attendeva il quarto. Lui l'ha uccisa sferrandole una coltellata al petto mentre erano nella loro abitazione.

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