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Pistoia: preti vogliono far pregare gli immigrati in chiesa ma il vescovo dice no

La proposta di due sacerdoti pistoiesi è stata bocciata dal vescovo: “L’accoglienza non si fa offrendo spazi per la preghiera all’interno delle chiese destinate alla liturgia e all’incontro della comunità cristiana”.
A cura di Davide Falcioni
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Migranti bloccati al confine greco
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Monsignor Fausto Tardelli, vescovo di Pistoia, ha rigettato l'annuncio don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro, di voler aprire la chiesa anche alla preghiera di profughi di religione islamica. Secondo il prelato, infatti, "la doverosa, necessaria e rispettosa accoglienza delle persone che professano altri culti e religioni non si fa offrendo spazi per la preghiera all'interno delle chiese destinate alla liturgia e all'incontro della comunità cristiana. Per quella si possono trovare benissimo altri spazi e altri luoghi ben più adatti e più rispettosi anche di chi ha un'altra fede". Il vescovo ha dunque chiuso alla possibilità ventilata oltre che da don Biancaloni anche da don Alessandro Carmignani (parroco di Marliana) e da due membri dell’associazione Virigilio-Città futura, di mettere a disposizione di 18 immigrati le strutture parrocchiali, impegnandosi nell’accoglienza nel rispetto degli appelli fatti da Papa Francesco.

Il vescovo, tuttavia, è stato inflessibile: "I motivi sono tanti e talmente ovvi che non è necessario nemmeno richiamarli – prosegue il vescovo – I sacerdoti coinvolti in questa vicenda hanno ribadito che il loro pensiero e la loro volontà di apertura agli immigrati sono stati travisati, dal momento che non è assolutamente loro intenzione creare situazioni di confusione che non aiutano certo l'accoglienza". In realtà tuttavia Don Biancalani in un colloquio con il vicario monsignor Fabbri avrebbe precisato la sua posizione ma non smentito le sue intenzioni.

Quel che è certo è che i due sacerdoti sono intenzionati ad andare avanti e predisporre per i profughi una degna accoglienza: per questo, dopo le trafile burocratiche, si stanno impegnando per reperire letti e personale specializzato in grado di seguire gli immigrati nel loro inserimento in Italia.

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