Pierina Paganelli, lunedì Dassilva a processo. Il figlio della 78enne: “Non vorrei rivederlo, ma deve difendersi”

Si terrà lunedì 20 ottobre la seconda udienza del processo per la morte di Pierina Paganelli, uccisa il 3 ottobre 2023 nel garage di via del Ciclamino a Rimini. Accusato del delitto è Louis Dassilva, vicino 34enne ed ex amante della nuora di Paganelli. Dassilva è anche l'unico indagato, in carcere dal luglio scorso.
Nel corso dell'udienza di lunedì il suo nome sarà ancora al centro delle cronache in vista della decisione del giudice sulle eccezioni avanzate dalla difesa del 34enne. Gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi hanno proposto infatti 4 macro temi preliminari sulle intercettazioni, sulla mancata messa a disposizione di alcune di esse, sulla genericità del capo di imputazione e sulla nullità dell'incidente probatorio di Manuela Bianchi, nuora della 78enne.
Lunedì i giudici dovranno esprimersi in merito alle eccezioni avanzate e successivamente si procederà con la calendarizzazione delle udienze del processo e verranno annunciate le testimonianze ammesse. Il 20 ottobre Giuliano Saponi, figlio della vittima, sarà nuovamente in aula. Con i fratelli si è costituito parte civile.
"Per noi è tutto molto importante, anche perché seguiamo con attenzione ogni passaggio di questa vicenda giudiziaria – ha spiegato Saponi, ex marito di Manuela Bianchi, a Quarto Grado -. Esserci è fondamentale anche per capire quale sarà il nostro ruolo in questo procedimento. Rivedrò Dassilva, chiaramente, perché sarà seduto nel posto dove era l'altra volta. Personalmente non sono contento della sua presenza, ma è giusto che ci sia e che si difenda".
"Da quel che ho letto – ha continuato Saponi – Dassilva ha agito completamente da solo. Su questo non abbiamo dubbi. Se durante il processo emergesse che qualcuno lo ha appoggiato o aiutato nel programmare il delitto o nel depistare le indagini, sicuramente lo scopriremo". L'uomo ha ribadito di essere pronto ad accettare qualsiasi realtà verrà fuori dal processo, purché si tratti della verità.

Sulla relazione che la moglie, dalla quale è ormai separato, aveva con Dassilva, Saponi si esprime così: "Non ho trovato strano il suo racconto della mattina dopo il delitto perché per me era plausibile che avesse trovato lei il corpo. Mi sono interessato maggiormente alle parole di mia figlia, in verità. Col passare del tempo, alcune cose mi sono apparse sempre più strane, ma poi tutto si è chiarito quando Manuela ha finalmente confessato come sono andate le cose. Credo che vi fosse un forte coinvolgimento emotivo da parte sua. Se ha cercato di coprire Dassilva? Non posso dirlo, se così dovesse essere chiaramente emergerà al momento opportuno".
Saponi ha inoltre sottolineato di non escludere che Dassilva possa aver commissionato in qualche modo (o realizzato lui stesso) l'incidente stradale che lo ha costretto in coma per mesi prima della morte di Paganelli. L'uomo ha inoltre puntato il dito contro i social: decine di haters sono infatti stati denunciati nelle ultime ore per i commenti contro i familiari di Paganelli.
Tra loro vi sono anche alcuni youtuber e creators che avrebbero realizzato video diffamatori o con ricostruzioni inesatte basandosi, a detta degli avvocati dei figli della 78enne, su file trasmessi da consulenti di Dassilva. "Non ho compreso quegli attacchi – ha sottolineato Saponi – perché in questi mesi siamo stati anche molto attenti a non essere precipitosi nei giudizi. Le cose che sono emerse arrivano da attente indagini. Non capisco come possa essere colpa nostra".