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Peter Neumair e Laura Perselli uccisi 2 anni fa: il figlio Benno tra bugie e disturbi della personalità

Due anni fa morivano Peter Neumair e Laura Perselli, i genitori 60enni di Benno Neumair. Il giovane è stato recentemente condannato all’ergastolo per il delitto. Gli avvocati: “Era malato fin da bambino”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Il 4 gennaio di due anni fa, Laura Perselli e Peter Neumair scomparvero nel nulla. Il figlio Benno, di 30 anni, denunciò per primo la scomparsa dei due coniugi dopo 24 ore, esattamente il 5 gennaio del 2021. Agli inquirenti disse di non aver idea di dove potessero essere i genitori e raccontò di aver trascorso tutta la serata fuori, dormendo anche a casa di un'amica.

Qualcosa però nella sua versione dei fatti non convinse gli investigatori: le indagini si rivelarono più che mai difficili e i corpi dei due furono ritrovati solo a distanza di mesi, quando il fiume Adige li restituì agli inquirenti.

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L'alibi e le incongruenze nel racconto

Alle autorità, Benno Neumair disse subito di non aver visto i genitori per tutta la giornata del 4 gennaio. Sottolineò di essere uscito dall'abitazione di famiglia nel pomeriggio per raggiungere in auto casa di un'amica. Qui, secondo quanto confermato dalla giovane, il 3oenne trascorse la notte.

A far scattare i sospetti degli inquirenti, il tentativo di Benno di portare l'auto di famiglia presso l'autolavaggio. Il 30enne fu fermato poco prima che la macchina finisse sotto le spazzole  e nel portabagagli fu rinvenuta una tanica contenente acqua ossigenata. Da successivi accertamenti, poi, gli investigatori scoprirono che la sera del 4 gennaio il telefono di Benno era stato localizzato sul ponte di Ischia Frizzi, lì dove si erano concentrate le ricerche. Il dettaglio portò poco dopo all'iscrizione del giovane nel registro degli indagati.

Il 28 gennaio del 2021 il giovane si presentò in caserma per costituirsi, pronto a raccontare l'omicidio dei genitori e il conseguente occultamento di cadavere.

Peter Neumair e Laura Perselli
Peter Neumair e Laura Perselli

L'omicidio

Fu dopo l'arresto che iniziarono a emergere dettagli fino a quel momento sconosciuti sulla personalità del 30enne. Il giovane, dopo aver cercato di mettere in atto una serie di depistaggi, confessò agli inquirenti di aver aggredito il padre al culmine di una lite. "Papà diceva che non valevo niente – spiegò durante l'interrogatorio -. Era uscito fuori il discorso delle mie responsabilità. Io mi sono sentito messo alle strette e mi sono rifugiato in camera, lui mi ha incalzato anche se volevo essere lasciato in pace. Volevo il silenzio e l'ho zittito: ho preso dalla bacinella di plastica degli attrezzi la prima corda di arrampicata che ho trovato".

Pochi minuti dopo aver strangolato Peter, Benno avrebbe teso un agguato alla madre Laura, di ritorno dopo alcune commissioni. Il secondo omicidio fu compiuto per evitare di "lasciare testimoni". Per il primo delitto, a Benno è stata riconosciuta la seminfermità mentale, mentre per quello della madre Laura il giovane sarebbe stato capace di intendere e di volere.

I problemi psichici del 30enne

I problemi psichici dell'uomo erano noti: in passato, Benno era già stato sottoposto a TSO in Germania. Stando a quanto ricostruito, il 30enne aveva vissuto tranquillo all'estero per un lungo lasso di tempo con la fidanzata, ma poi erano iniziati i problemi. Il giovane aveva prima messo in atto una serie di comportamenti ossessivi e compulsivi, per poi rendersi protagonista anche di un episodio di autolesionismo e di minacce ai danni della compagna.

Portato in ospedale, i medici tedeschi avevano disposto per lui un trattamento sanitario obbligatorio. Il giovane era poi tornato a vivere in Italia dai genitori, ma aveva sempre rifiutato ogni tipo di cura.

L'incapacità di intendere e di volere

"Benno Neumair era malato fin da bambino – avevano ribadito i legali del 30enne, Flavio Moccia e Angelo Polo, che per lui avevano chiesto il riconoscimento dell'incapacità di intendere e di volere -. La sua malattia è stata la sua condanna a vita". Poi avevano annunciato a Fanpage.it la volontà di valutare l'Appello contro la condanna all'ergastolo arrivata lo scorso 19 novembre.

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