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Pernigotti è salva definitivamente, nello stabilimento di Novi Ligure anche creme spalmabili

La Pernigotti è salva e lo stabilimento di produzione di Novi Ligure continuerà a sfornare dolciumi aggiungendo due nuove linee di produzione da affiancare a quelle di torrone e cioccolatini che si occuperanno di crema spalmabile e di tavolette di cioccolato. Lo prevede il piano industriale presentato oggi in videoconferenza proprio al Mise dalla proprietà turca.
A cura di Antonio Palma
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La Pernigotti è salva e lo stabilimento di produzione di Novi Ligure continuerà a sfornare dolciumi. Dopo una lunghissima crisi che oltre una anno fa aveva portato a decretare la fine della produzione in Italia e dopo una altrettanto lunga trattativa, la conferma è arrivata oggi dal tavolo di confronto aperto al Ministero dello sviluppo economico.  Confermate dunque le anticipazioni dei giorni scorsi che davano imminente l'accordo per rilanciare lo storico marchio dolciario italiano. I problemi non sono certo finiti per l'azienda ma, secondo il piano industriale presentato oggi in videoconferenza proprio al Mise dalla proprietà turca, Pernigotti tornerà a produrre a Novi Ligure aggiungendo due nuove linee di produzione da affiancare a quelle di torrone e cioccolatini che si occuperanno di crema spalmabile e di tavolette di cioccolato

Il tutto dovrà avvenire attraverso una riorganizzazione aziendale che prevede anche il ricorso agli ammortizzatori sociali per i 50 dipendenti di Milano e per i 59 dell'impianto di produzione dell'Alessandrino. Ad agosto partirà la cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione, poi a settembre si avvierà la produzione senza esuberi, sempre secondo il piano presentato dall’azienda. "È il massimo che si poteva ottenere" ha ammesso Piero Frescucci, delegato sindacale Uila Uil. Si era partiti infatti dall'ipotesi di chiusura completa dello storico stabilimento piemontese avanzata dalla proprietà turca dell'azienda dolciaria, il gruppo Toksoz nel novembre 2018.

Attraverso manifestazioni di protesta e una lunga trattativa andata avanti per mesi tra altri e bassi e sempre con il pericolo di chiusura definitiva e  che ha coinvolto anche il governo, alla fine si è giunti a una intesa che non solo risparmia lo storico stabilimento dei gianduiotti ma ne incrementa la capacità produttiva attraverso nuove linee. Tavolette di cioccolato e creme spalmabili, oggi prodotte in Turchia, torneranno a essere prodotte in Italia. Fondamentale per l'accordo l'intesa con la cooperativa Spes cioccolato di Torino e il gruppo Optima di Rimini che ha acquisito il ramo d’azienda nel settore gelati.

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