900 CONDIVISIONI

Pensionato morto a Manduria, oggi i funerali in forma privata: “Qui siamo un mondo di morti”

Oggi è il giorno del funerale di Antonio Cosimo Stano, il pensionato di 66 anni di Manduria morto dopo essere stato aggredito e bullizzato da una baby gang. Cambio di programma sul luogo delle esequie, che ha creato proteste tra i cittadini. “Ci conosciamo tutti, siamo faccia a faccia ma non ci salutiamo”. Il prefetto Vittorio Saladino: “Se fosse successo a un cane, ci sarebbe stata la rivolta popolare. E invece tutti zitti”.
A cura di Ida Artiaco
900 CONDIVISIONI
Immagine

A Manduria, in provincia di Taranto, oggi è il giorno dei funerali di Antonio Cosimo Stano, il pensionato di 66 anni morto dopo essere stato picchiato da una baby gang e costretto a rinchiudersi in casa per paura di essere bullizzato dai suoi aggressori, molti dei quali minorenni. Le esequie sono cominciate alle 10 nella chiesa dell'oasi di Santa Maria anziché in quella del Rosario, come era stato annunciato nei giorni scorsi. Non sono mancate le proteste da parte dei fedeli per questo cambio di programma, ma la decisione della famiglia è stata irrevocabile. "È l'ennesima bruttura fatta ad Antonio – ha detto Fabio Di Noi, amico d'infanzia dell'anziano". Anche Leonardo Milano, che voleva dare un ultimo saluto a Stano, ha detto che a Manduria "ci conosciamo tutti, siamo faccia a faccia ma non ci salutiamo. Siamo un mondo di morti".

Le indagini sulla baby gang: "Pene esemplari"

Intanto, continuano le indagini da parte della procura per i minorenni e di quella ordinaria sulla morte del pensionato di 66 anni: sono 14 gli indagati, tra cui 12 minori, per i quali le ipotesi di reato vanno dall'omicidio preterintenzionale, allo stalking, dalle lesioni personali alla rapina, fino alla violazione di domicilio e al danneggiamento. I giovani, secondo gli inquirenti, durante gli assalti nell'abitazione dell'uomo e per strada si sarebbero ripresi con i telefonini mentre sottoponevano la vittima a violenze con calci, pugni e persino bastoni di plastica, per poi diffondere i video nelle chat di WhatsApp. Fino allo scorso 6 aprile, quando i vicini di casa di Antonio hanno allertato le forze dell'ordine, non vedendolo più uscire di casa. È stato allora che è stato ricoverato in ospedale, dove è morto il 23 aprile dopo essere stato sottoposto a due interventi chirurgici per suturare una perforazione gastrica e per una emorragia intestinale. "L'intervento è stato tempestivo, ma sarebbe stato ancora più tempestivo se quelli che sapevano avessero informato gli organi di polizia molto tempo prima: oggi Stano sarebbe tra noi", ha detto il procuratore di Taranto, Carlo Maria Capristo in una in un'intervista al Tg1 a proposito dell'inchiesta, aggiungendo che "tutti coloro che hanno partecipato saranno chiamati a rispondere e nei confronti di costoro saranno chieste pene esemplari".

"Se fosse successo a un cane ci sarebbe stata una rivolta"

Sulla vicenda nelle scorse ore è intervenuto anche Vittorio Saladino, uno dei tre commissari prefettizi di Manduria, inviato dal Ministero dell'Interno dopo lo scioglimento del Comune per infiltrazione mafiosa, che all'Adnkronos ha raccontato di un "silenzio assurdo" che ha avvolto la brutalità delle aggressioni subite nel tempo da Antonio Cosimo Stano. "Se i bulli invece che con quel pover'uomo se la fossero presa con un cane, ci sarebbe stata la rivolta popolare. E invece tutti zitti. Quanto subiva Stano è stato chiuso e isolato in una casa, in una strada, in una comunità: un essere umano che abitava davanti a una parrocchia lasciato solo. Il prete ha detto di essere intervenuto più volte, ma perché non ha segnalato subito ai servizi sociali?", ha aggiunto.

900 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views