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Pedofilia, la lettera di Ratzinger: “Vergogna e dolore, chiedo perdono ma non sono un bugiardo”

“Ho avuto grandi responsabilità nella Chiesa cattolica. Tanto più grande è il mio dolore per gli abusi e gli errori che si sono verificati durante il tempo del mio mandato nei rispettivi luoghi. Ogni singolo caso di abuso sessuale è terribile e irreparabile”: è quanto si legge nella lettera che Benedetto XVI ha scritto sul rapporto sugli abusi nell’Arcidiocesi di Monaco e Frisinga.
A cura di Susanna Picone
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"In tutti i miei incontri, soprattutto durante i tanti Viaggi apostolici, con le vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti, ho guardato negli occhi le conseguenze di una grandissima colpa e ho imparato a capire che noi stessi veniamo trascinati in questa grandissima colpa quando la trascuriamo o quando non l’affrontiamo con la necessaria decisione e responsabilità, come troppo spesso è accaduto e accade. Come in quegli incontri, ancora una volta posso solo esprimere nei confronti di tutte le vittime di abusi sessuali la mia profonda vergogna, il mio grande dolore e la mia sincera domanda di perdono". È quanto si legge nella lettera che il Papa Emerito, Benedetto XVI, ha scritto sul rapporto sugli abusi nell'Arcidiocesi di Monaco e Frisinga. Benedetto XVI torna così a chiedere "perdono", a nome della Chiesa, considerati gli importanti ruoli che lui stesso ha ricoperto, per gli abusi commessi dal clero.

"Ho avuto grandi responsabilità nella Chiesa cattolica – prosegue Ratzinger -. Tanto più grande è il mio dolore per gli abusi e gli errori che si sono verificati durante il tempo del mio mandato nei rispettivi luoghi. Ogni singolo caso di abuso sessuale è terribile e irreparabile. Alle vittime degli abusi sessuali va la mia profonda compassione e mi rammarico per ogni singolo caso”.

Il Papa emerito dice però di essere sorpreso per essere stato presentato come un “bugiardo”. "Nel lavoro gigantesco di quei giorni – l’elaborazione della presa di posizione – è avvenuta una svista riguardo alla mia partecipazione alla riunione dell’Ordinariato del 15 gennaio 1980. Questo errore, che purtroppo si è verificato, non è stato intenzionalmente voluto e spero sia scusabile. Ho già disposto che da parte dell’arcivescovo Gänswein lo si comunicasse nella dichiarazione alla stampa del 24 gennaio 2022. Esso nulla toglie alla cura e alla dedizione che per quegli amici sono state e sono un ovvio imperativo assoluto. Mi ha profondamente colpito che la svista sia stata utilizzata per dubitare della mia veridicità, e addirittura per presentarmi come bugiardo".

Non manca un pensiero a papa Francesco, suo successore dopo la rinuncia: "Sono particolarmente grato per la fiducia, l'appoggio e la preghiera che Papa Francesco mi ha espresso personalmente", è quanto sottolinea Ratzinger nella quale risponde al dossier sugli abusi nella diocesi di Monaco. "Mi hanno commosso le svariate espressioni di fiducia, le cordiali testimonianze e le commoventi lettere d'incoraggiamento che mi sono giunte da tante persone", ha commentato Ratzinger dicendosi appunto "particolarmente grato per la
fiducia, l'appoggio e la preghiera che Papa Francesco mi ha espresso personalmente. Vorrei infine ringraziare la piccola famiglia nel Monastero ‘Mater Ecclesiae' la cui comunione di
vita in ore liete e difficili mi dà quella solidità interiore che mi sostiene".

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