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Pedaggi autostradali, arrivano i rincari: ecco le tratte in cui si pagherà di più

Quali sono le tratte di autostrada in cui si pagherà di più in Italia? Ecco l’elenco completo delle 11 tratte più care in seguito agli aumenti entrati in vigore a partire dall’1 gennaio 2019: dal Tronco A6 Torino-Savona all’Autostrada A21 Piacenza-Brescia fino alla Tangenziale Esterna di Milano A58.
A cura di Ida Artiaco
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Chi vorrà viaggiare verso la Valle d'Aosta, Savona o Bardonacchia, dovrà pagare una tariffa più alta al casello autostradale a partire dal primo gennaio 2019. Stesso discorso per i mezzi pesanti che percorrono la tangenziale di Napoli e per chi prende la Pedemontana Lombarda, l'Autocisa e la Venezia-Padova. Sono ben 11 le tratte in tutta Italia in cui sono diventati effettivi i rincari previsti per l'inizio dell'anno nuovo. È vero che sul 90 per cento della rete autostradale gli aumenti sono stati evitati, come ha sottolineato lo scorso 31 dicembre il ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli, ma è vero anche che una parte delle 26 concessionarie che gestisce la rete stradale nazionale è stata autorizzata a praticare tariffe più alte dall'inizio del 2019, seppur minime.

Gli aumenti per ciascuna delle 11 tratte

Di certo, i pedaggi saranno più alti del 2,64% su brevi ma importanti tratti autostradali del Nord. Tutte le tariffe sono state rese note dalla direzione generale della vigilanza ministeriale sulle concessioni autostradali (Dgvca). Ecco, di seguito, la percentuale di aumento per ciascuna delle singole tratte coinvolte:

  • Autostrada A21 Piacenza-Brescia (Autovia padana): +0,10%;
  • Tronco Autocisa La Spezia-Parma e Parma-La Spezia (Salt): +1,86%;
  • Tronco A10 Savona-Ventimiglia (Autostrada dei Fiori): +0,71%;
  • Tangenziale di Napoli (solo per mezzi pesanti): +1,82%;
  • Raccordo autostradale Valle d'Aosta (RAV): +6,32%;
  • Barriera di Avigliana e Salbertrand (Sitaf): +6,71%;
  • Tronco A6 Torino-Savona (Autostrada dei Fiori): +2,22%;
  • A4 Venezia-Padova, passante di Mestre e A57 Tangenziale di Mestre (CAV): +2,06%;
  • Pedemontana Lombarda: +1,20%;
  • Tangenziale Esterna di Milano A58 (TEEM): +2,20%;
  • A35 Bre.Be.Mi: +4,19%.

Sconti ed esenzioni

Tuttavia, a mitigare gli effetti dei rincari ci sono alcuni sconti ed esenzioni previsti dai gestori delle tratte coinvolte. Ad esempio, sul Raccordo autostradale Valle d'Aosta l'aumento viene sospeso per tutto il 2019 ai residenti pendolari muniti telepass. Sempre chi ha il telepass business e family, grazie alla promozione "Best Price", valida sette giorni su sette, potrà viaggiare pagando il 20% in meno su qualsiasi tratta in A35 Brebemi e A58 Teem per tutto l'anno in corso. Sconto del 5% anche per chi utilizza la Pedemontana Lombarda con Telepass o Conto Targa. Per quanto riguarda il CAV,  è stata concessa la proroga fino al 31 dicembre 2019 delle agevolazioni tariffarie che riguardano il traffico pendolare tra i caselli di Mirano-Dolo e Padova Est, per cui resta valido per altri 12 mesi l'abbonamento che riguarda i residenti dei comuni di Mirano, Dolo, Mira, Spinea e Pianiga che effettuano almeno 20 transiti mensili tra le stazioni di Mirano-Dolo e Padova Est e che scadeva il 31 dicembre 2018. Sconti, infine, fino a giugno 2019 anche per i motociclisti, che pagheranno il 33% in meno se muniti di telepass.

Niente aumenti per Autostrade per l'Italia: proroga di 6 mesi

Non ci saranno aumenti per almeno i prossimi sei mesi, invece, sul tratto autostradale gestito da Autostrade per l'Italia, che rappresenta il 48,70% delle rete autostradale nazionale e il 55,17% del traffico. Il primo gennaio, il Consiglio di Amministrazione aveva reso noto di avere "determinato, condividendo tale iniziativa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di mantenere sulla propria rete l'attuale livello tariffario, senza quindi applicare all'utenza l'incremento sul pedaggio spettante alla concessionaria. Autostrade per l'Italia intende così supportare la crescita e la competitività del Paese mantenendo a proprio carico l'iniziativa per un periodo di sei mesi in un fattivo spirito di collaborazione con il governo". Rincari bloccati, tra le altre, anche per la Milano Serravalle fino al 31 gennaio 2019 e per la Strada dei Parchi, che ha sospeso l'aumento del 5,59% fino al 30 giugno.

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