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Paura per la vita di Chelsea Manning, nella notte un tweet con una sua foto sul cornicione

L’ex soldato e whistleblower Chelsea Manning aveva appena partecipato al Wired Next Fest quando, nella notte, sul suo profilo è apparso un tweet con una foto inquietante che ha fatto ipotizzare l’intenzione di suicidarsi. Poi è arrivata la rassicurazione: “Chelsea sta bene e sta lasciando l’Italia”.
A cura di Susanna Picone
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 “Chelsea è al sicuro, è al telefono con gli amici. Grazie per le vostre preoccupazioni e per favore lasciatele un po’ di spazio”. È quanto si legge in un tweet pubblicato questa mattina presto sul profilo di Chelsea Manning, l’ex soldato e whistleblower che domenica pomeriggio aveva parlato al Wired Next Fest di Milano. Nella notte, prima di questo tweet rassicurante, sulla timeline di Chelsea era apparso un altro tweet, con una foto che la ritraeva sul cornicione di un palazzo e le parole “im sorry”, “mi dispiace”. Forse un proposito di suicidio, fortunatamente poi abbandonato. “I am sorry – I tried – I am sorry I let you all down – I am not really cut for this world” (“mi dispiace – ci ho provato – mi spiace avervi deluso tutti – non sono davvero fatta per questo mondo“), si leggeva in un altro tweet. Non è la prima volta che si parla di un tentativo di suicidio di Chelsea Manning, che in passato ha provato in almeno due occasioni di togliersi la vita mentre era in carcere. Gli organizzatori della manifestazione hanno comunque fatto sapere in mattinata che Chelsea sta bene e che sta lasciando l’Italia. I tweet che avevano fatto pensare a un tentativo di suicidio sono stati poi cancellati.

A poco più di un anno dalla scarcerazione avvenuta il 17 maggio 2017, Chelsea Manning ha parlato della sua battaglia per il futuro al Wired Next Fest. L'ex analista militare americana, nota in tutto il mondo e finita in carcere per aver rivelato informazioni a WikiLeaks riguardo le uccisioni di civili da parte dell'esercito nella guerra in Iraq, ha parlato della sua nuova vita da attivista, impegnata a studiare temi come i pregiudizi insiti nel machine learning o le violazioni di privacy. Manning si è detta preoccupata, tra le altre cose, del fatto che negli Usa non abbiamo cose come Gdpr, il regolamento europeo per la protezione di dati on line: “Se i dottori hanno un codice etico, ne serve uno anche nel mondo della tecnologia”. “La nostra azione politica non deve fermarsi alle urne o alla manifestazione – ha detto ancora – ogni singola scelta ha un effetto, e i social media non sono sufficienti per fare attivismo: Twitter è solo uno strumento e ha limiti”.

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