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Pasqua, il messaggio di papa Francesco: “Aiutare i cittadini e favorire la ripresa delle attività”

Il messaggio di Pasqua in tempo di Coronavirus di papa Francesco: “Incoraggio quanti hanno responsabilità politiche ad adoperarsi attivamente in favore del bene comune dei cittadini, fornendo mezzi e strumenti necessari per consentire a tutti di condurre una vita dignitosa e favorire la ripresa delle consuete attività quotidiane”.
A cura di Susanna Picone
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Dopo la messa di Pasqua celebrata nella Basilica di San Pietro senza fedeli a causa delle misure anti-coronavirus, papa Francesco ha letto il suo messaggio pasquale. "Come una fiamma nuova", la "Buona Notizia" della Resurrezione "si è accesa nella notte", ha detto Bergoglio, parlando di un mondo già alle prese con sfide epocali e ora oppresso dalla pandemia, che mette a dura prova la grande famiglia umana. “In questa notte è risuonata la voce della Chiesa: ‘Cristo, mia speranza, è risorto!'". Per Francesco, "è un altro ‘contagio', che si trasmette da cuore a cuore – perché ogni cuore umano attende questa Buona Notizia.”, così ancora il Pontefice.

Papa: la vita di milioni di persone è cambiata all'improvviso

"Incoraggio quanti hanno responsabilità politiche ad adoperarsi attivamente in favore del bene comune dei cittadini, fornendo i mezzi e gli strumenti necessari per consentire a tutti di condurre una vita dignitosa e favorire, quando le circostanze lo permetteranno, la ripresa delle consuete attività quotidiane", le parole di Bergoglio. "In queste settimane – ha sottolineato il Papa -, la vita di milioni di persone è cambiata all'improvviso. Per molti, rimanere a casa è stata un'occasione per riflettere, per fermare i frenetici ritmi della vita, per stare con i propri cari e godere della loro compagnia". "Per tanti però – ha aggiunto nel suo messaggio di Pasqua letto in diretta video – è anche un tempo di preoccupazione per l'avvenire che si presenta incerto, per il lavoro che si rischia di perdere e per le altre conseguenze che l'attuale crisi porta con sé". “Non è questo il tempo dell'indifferenza, perché tutto il mondo sta soffrendo e deve ritrovarsi unito nell'affrontare la pandemia", così ancora nel Messaggio pasquale Urbi et Orbi. "Gesù risorto doni speranza a tutti i poveri, a quanti vivono nelle periferie, ai profughi e ai senza tetto – ha affermato Bergoglio -. Non siano lasciati soli questi fratelli e sorelle più deboli, che popolano le città e le periferie di ogni parte del mondo". "Non facciamo loro mancare i beni di prima necessità, più difficili da reperire ora che molte attività sono chiuse, come pure le medicine e, soprattutto, la possibilità di adeguata assistenza sanitaria", ha aggiunto.

Bergoglio: “Condonare il debito de Paesi poveri”

Il Papa ha chiesto anche, in considerazione delle circostanze, di allentare le sanzioni internazionali che inibiscono la possibilità dei Paesi che ne sono destinatari di fornire adeguato sostegno ai propri cittadini “e si mettano in condizione tutti gli Stati di fare fronte alle maggiori necessità del momento, riducendo, se non addirittura condonando, il debito che grava sui bilanci di quelli più poveri".

"Europa ha di fronte a sé una sfida epocale"

"Oggi l'Unione Europea ha di fronte a sé una sfida epocale, dalla quale dipenderà non solo il suo futuro, ma quello del mondo intero. Non si perda l'occasione di dare ulteriore prova di solidarietà, anche ricorrendo a soluzioni innovative", l’appello del Papa. "L'alternativa – ha detto – è solo l'egoismo degli interessi particolari e la tentazione di un ritorno al passato, con il rischio di mettere a dura prova la convivenza pacifica e lo sviluppo delle prossime generazioni".

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