Papa Leone XIV ai giornalisti: “No alla guerra delle parole, disarmiamo le parole e disarmeremo la terra”

“Viviamo momenti difficili da raccontare ma non dobbiamo fuggire” ha detto il Pontefice oggi nel suo incontro coi giornalisti di tutto il mondo accorsi in Vaticano. “Solo i popoli informati possono fare scelte libere e la libertà di espressione è un bene prezioso” ha aggiunto il Pontefice, esortando gli operatori della comunicazione a “Raccogliere la voce dei deboli che non hanno voce” e a disarmare le parole “per contribuiremo a disarmare la terra”.
A cura di Antonio Palma
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“Scegliete con coraggio una comunicazione di pace, evitiamo la guerra delle parole, disarmiamo le parole e disarmeremo la terra” lo ha detto Papa Leone XIV oggi nel suo incontro coi giornalisti di tutto il mondo accorsi in Vaticano per la sua elezione. Per ascoltarlo, prima della benedizione nell'Aula Paolo VI, migliaia i giornalisti e gli operatori del mondo dei media, circa 5mila.

“Non cercate consensi a tutti i costi, la comunicazione non deve rivestire parole aggressive e non deve sposare il modello della competizione. Non bisogna separare la ricerca della verità dall’amore. Fare la pace dipende anche dal modo in cui comunichiamo. La pace comincia da ognuno di noi: dal modo in cui guardiamo gli altri, ascoltiamo gli altri, parliamo degli altri; e, in questo senso, il modo in cui comunichiamo è di fondamentale importanza. No alla guerra delle parole e delle immagini” ha scandito ancora il Pontefice che ha iniziato il suo discorso con un brevissimo saluto in inglese accolto dall’applauso dei presenti.

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“Viviamo momenti difficili da raccontare ma non dobbiamo fuggire. Non dobbiamo cedere alla mediocrità, la Chiesa deve accettare che la comunicazione non può essere fuori dal tempo” ha proseguito Prevost, facendo riferimento di nuovo all’intelligenza artificiale: “Di fronte al potenziale immenso dell'intelligenza artificiale, bisogna avere responsabilità e discernimento per orientare gli strumenti al bene di tutti, così che possano produrre benefici per l'umanità" ha ricordato infatti Prevost.

“Bisogna uscire dalla torre di babele, con linguaggi senza amore, ideologici e faziosi. Parole e stile sono importanti perché informare non è solo comunicare cose ma è creazione di una cultura e fi spazi di dialogo e di confronto”.

“Solo i popoli informati possono fare scelte libere e la libertà di espressione è un bene prezioso” ha aggiunto il Pontefice dando la solidarietà della chiesa per i giornalisti in carcere per aver raccontato la verità. “Chiediamo la loro liberazione” ha affermato Prevost.

“Disarmiamo la comunicazione da ogni pregiudizio, rancore, fanatismo e odio, purifichiamola dall’aggressività. Raccogliete la voce dei deboli che non hanno voce, disarmiamo le parole e contribuiremo a disarmare la terra” ha insistito Papa Leone XIV nel suo breve discorso, concludendo: “Scegliere con coraggio una comunicazione di pace”.

Nei saluti ai rappresentanti dei media internazionali al termine dell'incontro in Aula Paolo VI, Papa Leone XIV si è fermato anche a firmare qualche autografo, persino su una balla da baseball, sport da lui amato sin dai tempi in cui viveva a Chicago. Passando accanto a una giornalista vestita di bianco, Prevost ha anche scherzato sull'abbinamento cromatico mettendosi accanto alla reporter.

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