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Paolo Palumbo, malato di Sla e star dei social, denuncia le minacce di morte su Instagram

Minacce di morte e commenti violenti col favore dell’anonimato: Paolo Palumbo denuncia il tutto tramite Instagram. Condivide la sua sofferenza con 90mila followers: “Sto pensando di lasciare i social per un po’. Sono stufo di sentirmi dire che questo è il prezzo della mia visibilità online” scrive lo chef ormai star dei social malato di Sla.
A cura di Gabriella Mazzeo
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"Spero che tu muoia" scrive qualcuno all'indirizzo di Paolo Palumbo, artista disabile e protagonista lo scorso anno sul palco di Sanremo. "Sono malato di Sla e sono vittima di minacce di morte continue oltre che di tentativi di istigazione al suicidio – scrive in un post accorato su Instagram -. Non è possibile che nel 2021 i social non controllino queste cose. Ricevo quotidianamente messaggi del genere. Al mio posto potrebbe esserci una persona più debole che potrebbe compiere atti inconsulti. Sono molto provato da tanta sofferenza. Sto pensando di abbandonare i social".

Pensa di abbandonare la piazza di internet, eppure gli autori di commenti simili (sempre anonimi) sono tanti e i social non li lasciano. Uno sfogo amaro, quello di Paolo, che ha riflettere: ha deciso di condividere tramite Instagram la sua vicenda, facendo arrivare la sua sofferenza a 90mila followers. Tra questi, magari, anche coloro che scrivono commenti carichi di violenza, protetti dal Mantello dell'Invisibilità fornito dall'anonimato. "Non mi appartiene il vittimismo – scrive Palumbo – e non mi definirei una vittima, ma in questo caso è così. Questo è solo uno dei tanti commenti che ricevo ogni giorno". Continua: sostiene che è normale non piacere a tutti, ma che non può comprendere parole così volente. "Preferirei critiche costruttive. Se arriviamo ad augurare la morte e a minacciare le persone che amo per ferirmi e farmi stare male, non lo accetto". Neppure 90mila followers giustificano un accanimento simile: essere esposti sul web, dice ancora Palumbo, non significa dover accettare come contrappasso un accanimento così violento. "Sono stufo di sentirmi dire "questo è il prezzo". Come se fosse giustificabile tutto ciò. Non ne posso più. La vita è bella, ma non è accettabile tutto questo". In conclusione, confida di aver preso in considerazione l'idea di sparire per un po'. Come se toccasse a lui e non a chi scrive cattiverie gratuite col favore dell'anonimato.

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