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News sulla morte di Pamela Mastropietro

Pamela, la testimone a Chi L’ha Visto?: “Mi chiese un biglietto per tornare a casa”

La testimonianza di un’impiegata della stazione di Macerata che ha visto la 18enne romana la mattina del 30 gennaio: “Voleva un biglietto ma non c’erano treni in partenza a quell’ora”. Intanto i due nigeriani Innocent Oseghale e Desmond Lucky continuano a negare tutto.
A cura di Biagio Chiariello
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"Era bella, truccata, solare, voleva un biglietto ma non c'erano treni in partenza a quell'ora". A parlare ai microfoni di "Chi l'ha Visto?" è una nuova testimone nell'inchiesta della Procura di Macerata sulla morte di Pamela Mastropietro, la 18enne romana fatta a pezzi e poi abbandonata nelle campagne di Pollenza. Il programma di RaiTre condotto da Federica Sciarelli ha sentito una donna che lavora alla biglietteria della stazione centrale. La mattina di martedì 30, dunque il giorno dopo essere andata via dalla comunità di Corridonia, quella “ragazza bionda” che voleva acquistare un biglietto ferroviario per Roma, ma era già troppo tardi. “Mi ricordo benissimo della ragazza con quel trolley che faceva rumore – ha detto la testimone- erano sicuramente passate le 7.34 da poco perché il treno per Roma era partito da poco. Mi chiese quando era il prossimo e io le risposi che doveva attendere le 13 e andò via. Poi è tornata una seconda volta una decina di minuti dopo chiedendomi se vi era qualche altra coincidenza da prendere per poter partire prima e raggiungere ugualmente Roma ma io le dissi di no. Ha fatto avanti e indietro per la stazione per un po' e poi non l'ho più vista".

 Innocent Oseghale e Desmond Lucky negano tutto

Una testimonianza che combacia perfettamente con quella del tassista che, quella stessa mattinata del 30 gennaio, carico Pamela alla stazione e la portò ai giardini Diaz, noto ritrovo di spacciatori. Lì la 18enne aveva incontrato Innocent Oseghale prima di andare a comprare una siringa in farmacia, e poi dirigersi verso l'appartamento di via Spalato dove è andata incontro alla sua terribile fine. Il nigeriano, intanto, continua a proclamarsi innocente, incolpando della morte della ragazza il connazionale nigeriano che le aveva venduto l’eroina, Desmond Lucky. L’indagato respinge l’accusa di omicidio – detto il suo legale – mi ha ribadito di non aver ucciso la ragazza. Non sono a conoscenza degli atti. Mi sto recando a Macerata per avere contezza degli atti a sostegno della misura cautelare. Altro non voglio aggiungere perché, non avendo visto gli atti, preferisco rimanere in silenzio per il resto”. Ma è lo stesso Lucky a respingere ogni imputazione. “Ha negato di essere stato in quella casa, ha detto che conosceva Innocent Oseghale ma non Pamela, ha detto il suo avvocato. Ha risposto a domande sulle telefonate tra lui e Oseghale il 30 gennaio, spiegando che si erano sentiti per delle puntate da giocare su Eurobet”. Il nigeriano, 22 anni, è accusato anche di spaccio di droga: avrebbe ceduto una dose di eroina a Pamela il 30 gennaio.

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