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Pallanzeno, uccide il figlio tossicodipendente: condannata a 24 anni la mamma di Elvis Motetta

Condannata a 24 anni di reclusione Vittoria Gualdi, la donna di 67 anni che aveva ucciso il figlio violento la notte del 16 luglio 2020. L’uomo, da tempo dipendente da sostanze stupefacenti, non aveva mai lasciato la casa familiare. Sconvolta dalle continue vessazioni, la 67enne lo aveva prima stordito con i farmaci e poi lo aveva colpito più volte con una katana.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Condannata a 24 anni di carcere Vittoria Gualdi, la donna di Pallanzeno che ha ucciso la notte del 16 luglio 2020 il figlio Elvis Motetta, 48enne tossicodipendente. Il delitto è avvenuto nell'abitazione che i due condividevano nel piccolo centro. L'uomo non si era mai allontanato dalla dimora dei genitori, tormentato dalla dipendenza. La sua condotta violenta aveva spinto la donna, vedova da poco, a stordirlo con dei farmaci per poi colpirlo più volte con una katana e un coltello da cucina. La 67enne è stata ora condannata dalla Corte d'Assise di Novara dopo che i pm avevano chiesto per lei l'ergastolo.

"Non ho ucciso mio figlio, ho ucciso un mostro. Era diventato proprio così, un mostro – aveva detto proprio davanti alla Corte d'Assise di Novara -. Meritava di morire e ho fatto di tutto perché volevo che accadesse in fretta. Non so se lo rifarei. Bisogna esserci per capire come stavamo vivendo in quel momento". La 67enne aveva denunciato quanto fatto il giorno dopo l'omicidio, costituendosi immediatamente. E sempre lei aveva chiesto di restare in carcere prima della condanna, schiacciata dal senso di colpa. Alla base dell'omicidio, l'esasperazione dovuta alla lunga e difficile gestione di un figlio problematico. Il 48enne, da tempo dipendente da sostanze stupefacenti, era spesso violento anche nei confronti dei familiari. Tutti i residenti della zona sapevano quanto i genitori fossero provati da quella situazione. Il padre di Elvis era rimasto vittima di un infarto fulminante due settimane prima dell'omicidio, affaticato ormai dai continui dispiaceri provocati dalla tossicodipendenza del figlio.

Mamma Vittoria ha avuto la vicinanza di tutta la comunità: chi conosceva la famiglia ha chiesto la scarcerazione della donna, sostenendo che la vita della 67enne fosse ormai stata distrutta. Per lei è stata anche fatta una colletta utile alle spese processuali.

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