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Palermo, usura, estorsione e minacce: arrestato fratello boss Cillari. Tra le vittime Marco Baldini

C’è anche Marco Baldini tra le vittime di Salvatore Cillari, il fratello del boss ergastolano, arrestato la scorsa notte a Palermo in un blitz della guardi di finanza con l’accusa di estorsione e usura. Il 63enne, soprannominato “succhisangue”, aveva creato una rete di usura piuttosto estesa che dalla Sicilia arrivava fino a Roma. Il conduttore radiofonico sarebbe caduto nella sua rete già a gennaio 2017.
A cura di Chiara Ammendola
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Marco Baldini
Marco Baldini

È finito in manette la scorsa notte a Palermo, Salvatore Cillari, fratello di un noto boss condannato all'ergastolo. L'accusa per l'uomo, arrestato in un blitz condotto dai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, è di usura, estorsione e minacce, tanto da meritarsi il soprannome di "succhiasangue". Tra le vittime del 63enne che arrivava a imporre tassi di interesse fino al 140 percento anche il conduttore radiofonico Marco Baldini, già in passato vittima degli usurai. Numerose le intercettazioni tra i due dalle quali emerge un ammontare di diverse migliaia di euro che Baldini doveva al boss.

Gli affari del "succhiasangue" aumentati con la crisi causata dal Covid

Con Cillari sono stati arrestati anche il figlio Gabriele e altre due persone, Matteo Reina e Giovanni Cannatella, che si trovano ora ai domiciliari, mentre un quinto indagato, Achille Cuccia, ha il divieto di dimora a Palermo. Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Sergio Demontis  e dalla sostituta Federica Paiola, l'enorme giro di usura era presente fra la Sicilia e Roma e tra le vittime emergono soprattutto antiquari, come Cannatella, ritenuto il referente del gruppo nella Capitale. Negli ultimi tempi, anche a causa della crisi economica causata dalla pandemia, gli "affari" erano cresciuti, così come spiegato dal colonnello Gianluca Angelini: "I rischi di usura sono sensibilmente aumentati – spiega il comandante del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo – per questo, l'impegno investigativo è costante per contrastare ogni tentativo della criminalità di strumentalizzare le difficoltà di famiglie e imprese per ottenere ulteriori profitti illeciti"

Le minacce a Marco Baldini: Ti sto venendo a rompere le corna

Marco Baldini, come emerso dalle indagini, sarebbe finito nella rete di Cillari nel 2017: “Sti soldi, com’è finita Marco? Manco una lira", le parole dello strozzino. “Domani ci vediamo, stai tranquillo”, rispondeva Baldini. Poi Cillari incalzava "Tu dici che dovevi prendere i soldi, sono passati sette mesi, non prendi nulla. Marco io so solo una cosa, ti ho fatto solo del bene a te… Lo sai quanto ti voglio bene e quanto ti ho aiutato”. Dalle intercettazioni emerge inoltre come a giugno del 2018 il conduttore radiofonico dovesse ancora restituire circa 60mila euro. Non sapendo di essere intercettato, infatti, uno degli indagati rivela: "Avanza un terremoto di soldi!!! Questo Marco Baldini… questo di Roma… ci deve dare (a Salvatore Cillari, ndr) sessanta e rotti mila euro… ora domenica parte… ci ha telefonato… vedi che sto salendo… ti sto venendo a rompere le corna!!!". I proventi del giro di usura sarebbero stati riciclati dal figlio di Cillari, Gabriele, che negli ultimi anni aveva aperto un locale all’interno del mercato del Capo, l’Acerba osteria dinamica, a metà fra galleria d’arte e ristorante.

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