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Palermo, si spaccia per medico su Instagram, adesca una ragazzina e la violenta: arrestato

Arrestato un venticinquenne di Villabate, in provincia di Palermo, con l’accusa di violenza sessuale aggravata su minore e produzione di materiale pedopornografico. Utilizzava un falso profilo Instagram per adescare ragazzine e indurle a produrre materiale porno. Una delle vittime è stata convinta dall’arrestato ad avere un incontro con lui e ha subito una violenza sessuale.
A cura di Susanna Picone
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Un giovane di venticinque anni di Villabate, nella provincia di Palermo, è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata su minore e produzione di materiale pedopornografico. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Palermo, ha consentito di risalire al giovane che utilizzava un falso profilo Instagram per adescare ragazzine e indurle a produrre per lui materiale pedopornografico. In almeno un caso il venticinquenne è riuscito a convincere una delle sue vittime a incontrarlo e poi avrebbe abusato di lei. Alla giovane vittima, una ragazza tra i quattordici e i sedici anni, l’uomo avrebbe fatto credere di avere “competenze ginecologiche” e l’avrebbe in qualche modo convinta a fidarsi di lui.

La minorenne è stata violentata durante un incontro col giovane conosciuto su Instagram – Da quel momento sono iniziati i messaggi e i video che il finto medico ha richiesto alla minorenne. E a un certo punto l’uomo è riuscito a concordare un incontro con la vittima, incontro durante il quale la giovane è stata violentata. La ragazzina ha raccontato quanto accaduto ai familiari e ha sporto denuncia, dando il via alle indagini condotte dal personale della Polizia di Stato della Sezione di P.G. della Procura di Termini Imerese. Sono stati analizzati cellulari e computer sequestrati, attraverso i quali è stato possibile risalire all’uomo di Villabate, che attualmente è agli arresti domiciliari. A richiedere l'arresto è stata la procura di Palermo, competente per la pedopornografia. La tempestività dei primi accertamenti, consistiti nell’audizione della vittima, nell’analisi dei dispositivi sequestrati e dagli accertamenti investigativi-informatici, sono risultati fondamentali per cristallizzare gli elementi investigativi, nel rispetto della recente normativa denominata “Codice Rosso”, in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere.

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