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Palermo, progettavano di uccidere un ragazzo che non aveva pagato 45mila euro di droga. Arrestati

Alfonso Scalici e Maurizio Conigliaro sono stati arrestati dai carabinieri di Partinico: stavano progettando di uccidere un ragazzo che due anni fa, dopo aver acquistato un chilo di cocaina, aveva contratto con loro un debito di 45mila euro mai pagato. I due avevano anche contattato un sicario che avrebbe dovuto commettere il delitto.
A cura di Davide Falcioni
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Stavano progettando di uccidere un giovane di Mazara del Vallo che dopo aver ricevuto un chilo di cocaina due anni prima, aveva contratto nei loro confronti un debito di 45mila euro. Due uomini palermitani sono stati arrestati stamattina all'alba dai carabinieri di Partinico. In manette sono finiti Alfonso Scalici, di Balestrate (accusato di "associazione mafiosa, acquisto per lo spaccio di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente ed estorsione") e Maurizio Conigliaro, palermitano, arrestato solo per l'acquisto dell'ingente quantitativo di sostanza stupefacente in concorso con il primo.  "La ricostruzione investigativa effettuata dalla Direzione Distrettuale – spiegano i carabinieri – ha permesso di rilevare significativi elementi di riscontro in merito all’appartenenza di Scalici alla famiglia mafiosa di Balestrate (inquadrata all’interno del mandamento di Partinico). Utili elementi in tal senso sono stati ricavati anche dalle dichiarazioni rese nel gennaio 2019 da Filippo Bisconti, diventato collaboratore di giustizia dopo l'arresto nell'ambito dell'operazione Cupola 2.0".

Scalici e Conigliaro sono accusati, tra le altre cose, di aver progettato di uccidere un ragazzo mazarese per il debito di droga contratto con i fornitori palermitani. I due volevano avvalersi di un sicario, un pregiudicato palermitano, e per questo avevano informato – richiedendo quindi implicitamente un’autorizzazione a procedere – delle persone vicine al mandamento mafiose di Mazara del Vallo. "Ed è proprio dall’analisi delle modalità cui Scalici è ricorso per il recupero di somme di denaro di cui gli erano debitori vari acquirenti di stupefacente – spiegano dal comando dei carabinieri – che sono emersi concreti elementi circa la sua forza di intimidazione espressa sul territorio del comune di Balestrate. In particolare, sono emersi indizi anche in merito a una richiesta di estorsione nei confronti di un cittadino balestratese e alla programmazione del furto di un automezzo a danno di un imprenditore di Borgetto attivo nel settore vinicolo (furto che Scalici intendeva compiere avvalendosi della collaborazione di pregiudicati vicini al mandamento di Palermo Porta Nuova)".

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