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Palermo: pazienti ignorati per giocare a play station, operatori socio sanitari finiscono nei guai

A denunciare l’accaduto sono stati gli stessi pazienti della struttura che nei giorni precedenti al fatto avevano riscontrato i medesimi comportamenti da parte dei due operatori e quindi si erano rivolti agli infermieri del turno diurno raccontando delle richieste di aiuto inevase. L’ispezione notturna li ha sorpresi a giocare ai videogame.
A cura di Antonio Palma
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Due operatori socio sanitari dipendenti di una struttura per anziani sono finiti nei guai dopo essere stati sorpresi a giocare ai videogiochi durante l'orario di lavoro notturno senza occuparsi minimamente degli assistiti a loro affidati. È accaduto nel Palermitano dove i due soggetti sono stati sospesi dalla direzione della struttura in attesa di chiarire nel dettaglio l'accaduto  ma anche le loro giustificazioni e rischiano ora di perdere anche il posto di lavoro. Secondo l'accusa, i due avrebbero abbandonato a loro stessi gli anziani pazienti della casa di riposo per andare a divertirsi nella stanzetta dedicata al personale senza rispondere alle richieste di assistenza e aiuto che arrivavano dalle stanze degli assistiti

A denunciare l'accaduto sono stati gli stessi pazienti della struttura che nei giorni precedenti al fatto avevano riscontrato i medesimi comportamenti da parte dei due operatori e quindi si  erano rivolti agli infermieri del turno diurno raccontando delle richieste di aiuto inevase. Da qui, come racconta Assocarenews, è partita la segnalazione alla direzione della struttura che poi ha fatto scattare l'ispezione notturna da parte del Coordinatore e di un addetto amministrativo. La visita  è stata una vera sorpresa visto che i due operatori, un 33enne e un 41enne, sono stati beccati a giocare a play station i orario di lavoro mentre compiti ben specifici li attendevano tra le stanze dei pazienti. Per che i due si fossero attrezzati per bene visto che avevano portato appositamente da casa monitor e consolle di gioco. Per questo sono stati subito sospesi e ora rischiano il licenziamento per giusta causa.

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