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Palermo, guerriglia urbana per le Vampe di San Giuseppe: sassi e bottiglie contro polizia antisommossa

Tensione a Palermo, dove nel pomeriggio di oggi sono state accese le tradizionali Vampe di San Giuseppe. Intervenuti per domare le fiamme pompieri e agenti di polizia in assetto antisommossa.
A cura di Davide Falcioni
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Una vera e propria guerriglia urbana è andata in scene oggi pomeriggio a Palermo a causa dell’accensione delle tradizionali "vampe" di San Giuseppe.

Erano circa le 16 quando a piazza San Saverio, nel quartiere di Ballarò, dei giovani hanno dato alle fiamme una grande quantità di legname. L’intervento delle forze dell’ordine non si è fatto attendere ma, come altre volte era accaduto in passato, ha scatenato una violenta reazione da parte dei ragazzi, che hanno lanciato bottiglie, uova e altri oggetti contro gli agenti, costretti a schierarsi in assetto antisommossa per ripristinare l’ordine. La situazione è tornata alla normalità dopo circa mezz’ora e le fiamme sono state spente.

Nel frattempo, in via Tiro a Segno, ignoti hanno appiccato il fuoco a un altro mucchio di legname e rifiuti ingombranti. L’incendio ha generato fiamme alte svariati metri e una densa coltre di fumo bianco che ha invaso la zona, costringendo i residenti a chiudersi in casa per evitare di respirare i miasmi. Inoltre, alcuni cassonetti sono stati spostati per creare una sorta di barricata che ostacolasse l’intervento dei soccorsi. Altri episodi di tensione sono stati registrati nei quartieri della Kalsa, Oreto, dell'Albergheria, allo Sperone e nella zona dell'ospedale Civico: i pompieri, protetti da polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno lavorato a lungo per cercare di evitare che le fiamme potessero avvolgere la legna ammucchiata, ma sono stati a loro volta bersagliati da pietre e bottiglie. Alla fine, nella piazza del quartiere arabo della Kalsa, hanno avuto la meglio i cosiddetti "devoti", che sono riusciti a incendiare la loro vampa.

Cos'è la Vampa di San Giuseppe

La Vampa di San Giuseppe è un'antica tradizione palermitana cha ogni anno provoca scontri tra chi li ha innescati e le forze dell’ordine; questa tradizione si ripete da secoli e secondo l’antropologo Ignazio Buttitta i roghi vengono appiccati "per propiziarne il volere dei santi. La presenza delle vampe nel centro storico di Palermo è sicuramente attestata a partire dall’Ottocento". Il docente universitario spiega che "il rito prevede che i bambini dell’unità rionale di appartenenza, ma anche gli adulti, gli uomini nelle fasi più impegnative dell’iter rituale (costruzione della catasta, accensione del fuoco…), le donne come donatrici di oggetti domestici in disuso da destinare alla combustione, siano impegnati nella preparazione dei falò".

La tradizione legata al folklore prevede che "la sera del 18 marzo i fuochi lampeggino ovunque nei quartieri popolari: la luce e il calore emanati dalle fiamme – conclude l'antropologo – sono al centro dei primi apprezzamenti che si mischiano agli schiamazzi dei bambini. Ancora diffuse sono le invocazioni al Santo. Attorno al fuoco si raccolgono le persone più povere del quartiere e in rarissimi casi vi si butta ancora il pane (ricevuto in dono l’anno precedente da chi aveva fatto il voto a San Giuseppe) tra le fiamme".

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