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Palermo, bimbo nasce morto alla 38esima settimana: aperta un’inchiesta e disposta autopsia

Aperta un’inchiesta sulla morte di un bimbo nato senza vita alla 38esima settimana di gestazione a Palermo. La mamma, una giovane di 31 anni, è stata sottoposta a parto cesareo d’urgenza. Per stabilire le cause del decesso del piccolo è stata disposta l’autopsia.
A cura di Gabriella Mazzeo
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La famiglia del bimbo nato morto alla 38esima settimana di gravidanza della mamma ha deciso di presentare denuncia ai carabinieri della stazione Scalo. Secondo la famiglia del neonato, ci sarebbe stato un caso di malasanità all'ospedale Buccheri La Ferla, dove la donna incinta era stata operata con un cesareo d'urgenza. La Procura ha aperto un'inchiesta attualmente senza indagati, mentre il pm che ha in mano il fascicolo ha disposto l'autopsia e nominato un consulente tecnico per analizzare la cartella clinica della mamma del piccolo.

Secondo quanto reso noto, la donna aveva avuto una gravidanza a rischio e dall'ospedale nessuno ha voluto commentare la notizia o l'apertura dell'inchiesta. Stando alla ricostruzione, la donna si è recata in ospedale insieme al marito nella giornata del 2 novembre per la visita di controllo già fissata. La giovane, di 31 anni, era seguita nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del nosocomio per le gravidanze a rischio. Nelle primissime settimane di gestazione, infatti, aveva contratto il Citomegalovirus, un'infezione che l'aveva costretta a seguire una terapia antivirale per tutta la gravidanza. Durante il controllo fissato per il 2 novembre, i medici si erano accorti che la pressione della donna era più alta dei parametri fissati e la donna era stata mandata in pronto soccorso e poi ricoverata.

Dopo il ricovero, i medici avevano deciso di indurre il parto mediante l'uso del palloncino, ma il mattino dopo avevano tolto lo strumento perché si erano resi conto che non vi era stata alcuna dilatazione. I medici avrebbero quindi dato alla paziente un farmaco da prendere ogni due ore. Nel tracciato effettuato in seguito, sembrava tutto regolare.

Intorno alle 21 del 5 novembre però qualcosa era andato storto. La donna era infatti stata portata nuovamente in sala travaglio per un tracciato. L'ostetrica però non avrebbe eseguito il tracciato, sostenendo che la paziente non fosse in travaglio e la donna era stata riportata nella sua stanza senza eseguire l'esame. Dopo circa un'ora, la paziente aveva avuto perdite ematiche.

Diverse ore dopo, la donna era stata sottoposta a un taglio cesareo di urgenza. Il piccolo è purtroppo nato senza vita. Secondo la nonna del bimbo, un'ora dopo la pillola le contrazioni erano sempre più ravvicinate e la mancata esecuzione del tracciato avrebbe impedito ai medici di rendersi conto dei problemi che la giovane mamma stava avendo. "Sentivo le sue urla – ha raccontato la mamma della 31enne – e il suo dolore. Faremo denuncia per omicidio colposo e violenza ostetrica".

L'autopsia sarà svolta nei prossimi giorni e stabilirà le cause del decesso del piccolo.

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