657 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Diritti LGBTQI+

Padova, due donne si separano dopo aver avuto un figlio: il bimbo adottato dalla madre non biologica

Dopo una lunga relazione e il concepimento di un figlio, due donne padovane hanno deciso di separasi. Entrambe hanno continuato a rispettare gli obblighi di genitorialità verso il figlio di 6 anni e per questo motivo il tribunale dei minori di Venezia ha accolto la richiesta di adozione presentata dalla madre non biologica. La donna è stata sostenuta nella richiesta dalla ex compagna che le riconosce il ruolo di figura stabile nella vita del bambino.
A cura di Gabriella Mazzeo
657 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su
Diritti LGBTQI+

Dopo una lunga crisi, due donne hanno deciso di separarsi e da quel momento in poi con l'accordo di entrambe il figlio di 6 anni aveva vissuto a settimane alterne presso le due madri. Nonostante la fine della relazione, entrambe hanno continuato a prendersi cura del figlio rispettando gli obblighi genitoriali e per questo la madre non biologica del bimbo, sostenuta dall'ex compagna, ha richiesto l'adozione del piccolo. Il tribunale per i minorenni di Venezia ha accolto la domanda.  Si tratta della seconda volta che ciò avviene in Italia e la prima in Veneto. La vicenda riguarda due padovane: una libera professionista e un'impiegata che da qualche anno vivono separate. Nel 2014 le due avevano avuto un figlio dopo una lunga relazione. Si erano recate in una clinica in Spagna, dove una delle due si è sottoposta a fecondazione assistita. L'anno seguente aveva dato alla luce un bimbo che all'anagrafe risultava essere solo suo figlio. Nella sentenza però si ricostruisce che il minore considera entrambe madri allo stesso modo.

La madre non biologica ha presentato al tribunale per i minori la richiesta di adozione in casi particolari. Nella sentenza è riportata la relazione dei servizi sociali che attesta che il minore percepiva entrambe le donne come genitori suoi punti di riferimento. Entrambe le padovane si riconoscevano vicendevolmente l'apporto stabile procurato alla crescita del bimbo nonostante la separazione. Nella sentenza il giudice riporta che il bimbo di 6 anni è cresciuto nell'ambito di una coppia stabile e serena nonostante la separazione. Pertanto il piccolo ha diritto ad essere adottato. La novità in questo caso sta nel fatto che la coppia non è più tale. "Non si reputa di ostacolo – scrive il tribunale di Venezia – che l'unione sentimentale tra la madre dell'adottando e l'adottante sia venuta meno, sia in ragione dell'accordo tra le due sia perché la separazione non incide nel rapporto tra l'adottante e l'adottando che in questi anni è rimasto assimilabile a quello tra una madre e suo figlio. "La decisione è importante, perché non era affatto scontato che il tribunale accogliesse la domanda – spiega Valentina Pizzol, legale che ha assistito la madre richiedente -. Determinante è stato il fatto che tra le due donne c'è un forte rispetto reciproco nonostante la fine della relazione. In mancanza del consenso della madre biologica all'adozione del minore da parte della ex, la domanda sarebbe stata rigettata. Questo deve far riflettere sulle lacune della normativa: non è socialmente e giuridicamente accettabile che la genitorialità dipenda dalla disponibilità dell'ex partner a riconoscerle il ruolo. In situazioni di conflitto ne fa le spese il bambino".

657 CONDIVISIONI
Diritti LGBTQI+
16 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views