Ospedali italiani a rischio sismico, il 15% costruito prima del 900

Le strutture ospedaliere italiane sono genericamente vecchie questo è risaputo, ma il quadro che viene fuori dalla tabella preparata dagli esperti della Protezione Civile per tenere sotto controllo il rischio sismico degli ospedali va al di là di ogni ipotesi fattibile. I dati infatti parlano di un 15% delle strutture sanitarie italiane costruite prima del 1900 e addirittura 74, il 9% del totale, costruiti ben prima del 1800, vale a dire in epoca napoleonica. Ospedali non vecchi, dunque, ma addirittura antichi costruiti quando non esistevano certo leggi che imponevano tecniche antisismiche né tantomeno attenzione ai rischi di un possibile terremoto. Una situazione che anche alla luce dei recenti eventi sismici nel centro nord dell'Italia è decisamente preoccupante, anche perché ai dati fin qui descritti bisogna sommare un 35% di strutture costruite più di settanta anni fa ovvero prima della Seconda Guerra Mondiale.
La maggioranza delle strutture più vecchie in Piemonte Campania e Lazio – La dislocazione geografica di questi vecchi e vecchissimi ospedali è diffusa su tutto il territorio nazionale sia a nord che a sud. Tra quelli risalenti a due secoli fa la maggior parte li troviamo in Piemonte, dove ne esistono sedici, ma molti anche in Campania e Lazio dove ve ne sono rispettivamente dodici e undici. Sempre secondo la tabella della protezione civile le strutture costruite tra il 1801 e il 1900 sono 51, mentre le più numerose in assoluto sono quelle realizzate tra il 1901 e il 1940, 158 edifici che fanno parte a pieno diritto della rete degli ospedali della penisola. Di nuove strutture ospedaliere in Italia ce ne sono veramente poche, solo 74 gli ospedali costruiti negli ultimi venti anni, di cui circa la metà in Veneto.
Bisognerebbe avviare un piano di adeguamento efficace – Come avvertono gli esperti molte di queste strutture sono state realizzate prima dell'avvento del cemento armato e dunque sono a gravissimo rischio sismico, ma anche strutture più recenti ,realizzate prima degli anni 80, non hanno nessun accorgimento antisismico e dunque sarebbero da considerare ad alto rischio in caso di terremoto. Come ricorda Daniela Pedrini, presidente della Società italiana dell'architettura e dell'ingegneria in sanità, le normative nel campo hanno avuto un'accelerata negli ultimi dieci anni, ma l'adeguamento per le vecchie strutture vuoi per negligenza , vuoi per mancanza di risorse disponibili, sono state fatte a macchia di leopardo. Speriamo che in un prossimo futuro vengano adeguate in parte le vecchie strutture e costruite di nuove per mandare in pensione quelle irrecuperabili.