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Operata e dimessa, Maria Pia muore in auto nel tragitto verso casa: indagati 16 medici e infermieri

Il caso a Messina dove la Procura ha iscritto nel registro degli indagati 16 persone, tra medici e infermieri dell’ospedale Papardo, dove la donna di 61 anni era ricoverata.
A cura di Antonio Palma
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I medici le avevano dato il via libera per poter tornare tranquillamente a casa a concludere la convalescenza e il decorso post operatorio ma, proprio durante il tragitto verso casa, la donna si è sentita male ed è morta ancora prima di raggiungere l’abitazione, esalando l’ultimo respiro nell’auto di famiglia parcheggiata a bordo strada. Il caso a Messina dove ora la Procura ha iscritto nel registro degli indagati 16 persone, tra medici e infermieri dell'ospedale Papardo, dove la donna di 61 anni, Maria Pia Castrovinci, era stata operata. Si tratta ovviamente di atto dovuto per accertare i fatti ma anche eventuali collegamenti col ricovero e possibili responsabilità dei sanitari del nosocomio messinese. I reati ipotizzati dal sostituto procuratore Alessandro Liprino sono omicidio colposo e responsabilità colposa per morte o lesioni in ambito sanitario.

La sessantunenne era stata ricoverata per diversi giorni nel reparto di Ostetricia e ginecologia dell'ospedale Papardo, dove, come ricostruisce la Gazzetta del Sud, aveva subito un intervento chirurgico alle ovaie prima che fosse dimessa il 24 dicembre scorso, lo stesso giorno in cui è morta durante il viaggio di ritorno a casa. La donna stava raggiungendo coi familiari la propria abitazione in provincia, a Sant'Agata di Militello. Avrebbe dovuto festeggiare il Natale a casa ma, all'altezza del casello autostradale di Villafranca, è crollata sul sedile. Sul posto è intervenuta la polizia stradale che, visti i fatti, ha sequestrato la salma e informato la Procura che ha avviato una indagine d’ufficio, disponendo l’autopsia. Secondo il quotidiano, proprio dall’esame autoptico affidato al medico legale sono emersi particolari pesanti sulle condizioni della signora che hanno spinto il pm a iscrivere tra gli indagati medici e infermieri che hanno operato la donna e in generale hanno assistito la signora durante il suo ricovero.

In particolare l’autopsia sulla salma del 61enne avrebbe evidenziato una recisione della vescica urinaria. Il sospetto è che il taglio possa essere avvenuto per errore proprio durante l’operazione e che nessuno nel frattempo se ne sia accorto. Anche i familiari della signora avrebbero riferito che la donna era in sofferenza al momento delle dimissioni ma ovviamente è possibile che fossero solo i postumi dell’intervento. Sul corpo della donna però ora saranno disposti ulteriori approfondimenti medico legali alla presenza di tutti i consulenti di parte.

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