Operata di tumore dopo il parto, Cristina: “Ora respiro e posso occuparmi del mio bimbo”

Nonostante avesse cuore e polmone schiacciati da un tumore, è riuscita a dare alla luce un bimbo e qualche settimana dopo, grazie a un lungo intervento chirurgico, ha potuto liberarsi di quel male che la affliggeva. Una storia davvero a lieto fine quella che vede come protagonista Cristina Jovanovic, di 22 anni e il suo piccolo, che ora ha 4 mesi.
Ho cominciato la mia seconda vita, o forse è la terza, ormai ho perso il conto. Ogni giorno che passa lo vivo come un regalo" dice al Corriere della Sera.
È il 2019 quando a Cristina, appena 18enne, viene diagnostico un sarcoma al torace, tumore maligno aggressivo.
Non stavo bene, ma dapprima ho dato la colpa allo stress per l'esame di maturità. – ha raccontato – Poi si sono ingrossati i linfonodi, la prima diagnosi all'ospedale di Ivrea è stata di una ciste. Siamo una famiglia di allevatori e quando siamo saliti in alpeggio in Valle d'Aosta, a 2.200 metri, ho cominciato ad avere febbre e a dimagrire. Così all'ospedale di Aosta mi hanno fatto una lastra ai polmoni".
La biopsia è infausta: un sarcoma. "Non respiravo più, i medici mi hanno mandato in coma farmacologico e mi hanno messo uno stent tra i bronchi. Ma temevano che al risveglio avrei avuto una vita non bella" racconta.
La giovane comincia così la sua battaglia contro il male, in cura all'ospedale S.Luigi di Orbassano (Torino) e poi all'Istituto di Candiolo, dove è seguita dal dottor Giovanni Grignani. I cicli di chemio e radioterapia vincono le metastasi, ma quel macigno ("grande quanto un melone 12cm x 10cm x 6 cm di 1.500 grammi") nel petto rimane lì.
Nonostante le enormi difficoltà, Cristina non abbandona i progetti col suo compagno e insieme decidono di avere un figlio, pur consapevoli dei rischi per il cuore della donna.
Il parto cesareo, al Sant'Anna, riesce; ma pochi mesi dopo le condizioni della giovane peggiorano nuovamente: i polmoni sono sempre più compressi.

Non resta altro da fare che asportare la massa tumorale, dal peso di 1,5kg, anche se è come attaccata alle pareti del cuore e a gran parte del polmone sinistro. L'intervento alle Molinette di Torino viene effettuato dal professor Enrico Ruffini, i dottori Marco Pocar, Paraskevas Lyberis e Matteo Roffinella: l'operazione dura 6 ore. Il cuore è preservato e la la funzionalità del polmone è totalmente ripristinata.
Dopo 10 giorni la giovane torna a casa e dopo un mese il cuore riprende a battere normalmente e il respiro torna regolare.
.Soddisfatto Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute: "Questo straordinario risultato è l’esito di un grande lavoro di squadra. Tanti professionisti in diverse specialità che affrontano interventi di frontiera. Che sempre più dimostrano il ruolo hub e di riferimento di questa azienda".
Mio figlio rappresenta la mia speranza e il suo sorriso è la luce in fondo al tunnel. Anche se so che non è finita e che il mio fisico è ‘danneggiato'. Ma sono felice di essere viva", conclude la 22enne.